Il mondo dell’autotrasporto sta per chiudere un 2023 con più ombre che luci. Tanti i problemi non risolti e quelli nuovi, tante le incognite per il 2024. Cinzia Franchini, presidente di Ruote Libere, inizia da una problematica seria, quella delle infiltrazioni mafiose: “Le forze dell’ordine stanno effettuando operazioni molto importanti: è di pochi giorni fa il sequestro di 27 milioni di litri di gasolio con Iva sulle accise inevasa. Questo ci conferma che c’è un giro di gasolio in nero. Ma l’illegalità è anche la scoperta che il presidente di Confindustria Sicilia, a capo di un’importante azienda di autotrasporto, pagava il pizzo. Lui, che doveva essere d’esempio. Le mafie, nel nostro settore, sono un tema grosso, che colpisce a vari livelli. Il radicamento mafioso crea dinamiche distorsive a cui il mercato deve adeguarsi per sopravvivere. Noi dovremmo ridare speranza ai giovani autotrasportatori e a chi non vuole più fare questo mestiere. Dobbiamo svecchiarci, migliorare le infrastrutture e i servizi. Invece, la somma di tante cose che non vanno fa sì che il nostro mondo oggi non sia più appetibile”.
Cinzia Franchini riponeva molto speranze nel nuovo Governo, ma è rimasta delusa: “Ci saremmo aspettati un cambio di passo, finalmente. Soprattutto dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Le aspettative erano diverse, invece nulla è cambiato. Era stata annunciata una nuova normativa sull’autotrasporto, si era dato vita – sulla carta – a un tavolo delle regole. Nella realtà, non si è saputo più nulla di entrambe le cose”. Smentisce anche chi dice che di positivo c’è che comunque siano arrivati soldi agli autotrasportatori: “Ci erano dovuti dopo la sospensione l’anno scorso delle accise. Sono dunque arrivate un po’ delle risorse che ci spettavano. E non sono queste che cambiano o migliorano la situazione del comparto”.
Altro annoso problema sul tavolo: “Attendiamo sempre il rimborso dei pedaggi ai caselli direttamente in fattura a fine mese, non capiamo perché da 30 anni le cose vadano in un certo modo. C’è una burocrazia incredibile per cui bisogna passare attraverso i consorzi per beneficiare degli sconti. Evidentemente, però, Salvini non ha voglia di scontrarsi con le associazioni di rappresentanza e quindi non mette mano a queste problematiche così importanti”.
Ruote Libere contesta anche una norma che sta per ricevere il semaforo verde dal Parlamento europeo: “Per sopperire alla carenza degli autisti, sta per arrivare il via libera alla patente per gli autocarri per i 17enni, se accompagnati da un autista esperto. Mentre i 18enni potranno averla semplicemente avendo un certificato idoneità professionale. Oggi è necessario avere 21 anni e passare attraverso una procedura ben precisa. Secondo noi, non si può dare in mano un camion – potenzialmente una bomba – a una persona inesperta. E comunque non si porrà rimedio alla carenza di autisti perché non c’è nessuno che vuole fare questo lavoro in quanto non più stimolante”.
Ancora sul 2023: “Un super esperto del mondo dell’autotrasporto e delle infrastrutture, consulente del ministero dei Trasporti, Ettore Incalza, è intervenuto sul Ponte dello Stretto, dicendo che Calabria e Sicilia hanno una viabilità scadente e dunque bisognerebbe prima intervenire in questo senso e poi pensare a una infrastruttura simile. Noi aggiungiamo che tanti attraversamenti sul Po, dunque al Nord, sono o in manutenzione e quindi chiusi o comunque è preclusa la possibilità di transitare agli autocarri. Non sarebbe il caso di fare qualcosa prima in questo senso?”.
Maledetta burocrazia: “Se oggi vuoi cambiare un rimorchio, le lungaggini della Motorizzazione ti costringono ad aspettare 30-40 o anche 50 giorni. Cose da terzo mondo. Nel frattempo, non lavori. Parliamo di tante infrastrutture, ma abbiamo ancora una burocrazia che rallenta l’attività invece di agevolarla. Non vediamo un cambio di passo. Speriamo che Babbo Natale ci porti una bicicletta elettrica nuova…”.
Nel 2023, per un periodo, il Governo ha introdotto l’obbligo del prezzo medio alle pompe di benzina: “E’ stato un verso flop, un provvedimento assolutamente inutile che, appena uscito, ci ha anche danneggiato”.
In Umbria, Ruote Libere può contare su alcuni iscritti. Ecco allora che con Cinzia Franchini si affronta anche il discorso E45 Cesena-Orte: “Situazione disastrosa, il nostro parere è negativo. È una delle poche strade senza pedaggio e speriamo lo rimanga a lungo visto come è messa. Non è possibile percorrerla tutta senza trovare una deviazione o un cambio di corsia. Abbiamo una superstrada che è un colabrodo, allucinante. Che si tolgano dalla testa di introdurre il pedaggio: in molti tratti non è sicura, manca la corsia di emergenza. È un peccato perché collega regioni importanti ed è molto utile visto quanto costano le autostrade. Andrebbe sistemata a potenziata, invece continuano a chiudere le aree di servizio. Visto che siamo in tema, il governatore della Toscana vorrebbe mettere il pedaggio sulla Firenze-Pisa-Livorno, ma solo per gli autocarri. E a noi non sembra giusto”.
Tra venti giorni saremo nel 2024: aria nuova? “Sogno una politica attenta ai bisogni di tutti, non rinchiusa nei soliti club. Gli autotrasportatori sono super avviliti, non hanno più la forza di dire le cose; gli alti rappresentanti delle associazioni evidentemente stanno bene e quindi non contestano. Il risultato è un appiattimento che fa spavento. Ma siamo quasi a Natale e dunque possiamo sognare”.