Industria manifatturiera delle Marche: calo nel terzo trimestre del 2023

L’industria manifatturiera regionale delle Marche chiude il terzo trimestre 2023 con attività produttiva e commerciale in calo rispetto ai livelli rilevati nello stesso periodo del 2022. Secondo i risultati dell’indagine trimestrale condotta dal Centro Studi “Giuseppe Guzzini” di Confindustria Marche, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, la produzione industriale ha registrato una flessione del 5,2% su base tendenziale, calo più evidente di quello osservato a livello nazionale (-3,9%).

Per quanto riguarda l’attività commerciale complessiva, l’andamento delle vendite in termini reali ha registrato un calo del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Le vendite sul mercato interno hanno registrato un calo del 9,2% rispetto al terzo trimestre 2022, con risultati negativi per tutti i settori, tranne i Minerali non metalliferi che chiudono il trimestre in sostanziale stabilità.

Le vendite sull’estero hanno registrato un calo del 2,4% rispetto al terzo trimestre 2022. Positiva la dinamica per la Meccanica e il Tessile-abbigliamento. Stazionaria per i Minerali non metalliferi. In calo le vendite per tutti gli altri settori.

Nella media del trimestre luglio-settembre 2023, i livelli occupazionali sono rimasti stabili (-0,1%), con andamenti positivi nella Meccanica, nell’Alimentare e nel Tessile Abbigliamento e negativi o nulli negli altri settori. Nello stesso periodo, le ore di cassa integrazione hanno subito una flessione del 6,6% rispetto al terzo trimestre 2022, passando da 4 a 3,8 milioni.

“I diversi settori dell’economia hanno fronteggiato un quadro congiunturale in ulteriore deterioramento – ha dichiarato il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali – Nonostante la diminuzione del costo dell’energia e degli input di produzione, le condizioni di mercato per le imprese sono ancora molto difficili. A questo si è aggiunta la debolezza della domanda soprattutto interna che ha impedito alle imprese di recuperare i margini, erosi anche dall’aumento del costo del credito che condiziona pesantemente gli investimenti e genera difficoltà anche per la gestione ordinaria. Questo quadro ci preoccupa anche per gli scenari previsti per i prossimi mesi che dipenderanno ancora da variabili esogene destinate a comprimere le potenzialità di tenuta e di ripresa del sistema produttivo. Sarà importante un’azione sempre più sinergica tra pubblico e privato per sostenere ed accompagnare le imprese nelle sfide complesse che stanno affrontando”.

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