“I tassi di interesse ai massimi da oltre 10 anni, un’ inflazione record e il costo del gasolio ad un soffio dai 2 euro al litro stanno mettendo nuovamente in gravissima difficoltà le aziende dell’autotrasporto. Basti pensare che chi ha acquistato nuovi autocarri, anche approfittando dei contributi pubblici previsti per lo svecchiamento del parco veicolare, con leasing o finanziamenti a tasso variabile, si trova oggi a dover far fronte a rate aumentate da tassi di interesse che superano il 7%”. A denunciare una situazione ancora una volta critica per il mondo dell’autotrasporto è la presidente di Ruote Libere, Cinzia Franchini.
“Ma anche chi ha scelto un tasso fisso purtroppo non è al riparo da stangate economiche che rischiano di piegare aziende già provate dalla situazione che abbiamo vissuto negli ultimi anni – continua Cinzia Franchini – Diversi imprenditori, ad esempio, hanno acquistato nuovi mezzi includendo nel contratto di acquisto pacchetti per le manutenzioni programmate. Parliamo di cifre importanti, diverse migliaia di euro a seconda del pacchetto acquistato, a tasso fisso. Una decisione che appariva prudenziale, ma che viceversa non ha messo al riparo i camionisti dal rialzo dei tassi poiché spesso hanno stipulato contratti indicizzati all’inflazione. Non parliamo poi del costo degli autocarri che solo nell’ultimo anno sono aumentati di ben oltre il 10%. Oggi è praticamente impossibile acquistare un camion fissando contrattualmente un prezzo perché le case costruttrici si riservano di applicare rialzi conseguenti ai rincari delle materie prime o per “imprevisti” vari. Una inflazione che, viceversa, non viene quasi mai presa in considerazione dalla committenza. Se si somma tutto questo a un costo del carburante di nuovo a due euro con nessun intervento di rimodulazione delle accise in vista, la realtà dell’autotrasporto diventa incandescente, rendendo peraltro del tutto utopico ogni azione sul fronte dello svecchiamento dei mezzi in circolazione. La ricetta che proponiamo è semplice: stop agli aumenti dei tassi di interesse, controlli sulle speculazioni per arginare l’inflazione e interventi orizzontali sul costo del carburante”.