Non ci stanno gli allevatori ad essere equiparati alle grandi industrie come responsabili dell’inquinamento. il presidente della Copagri Tommaso Battista, commenta cosรฌ la seduta del Consiglio dei ministri dellโAmbiente dellโUnione Europea, durante la quale รจ stato raggiunto un accordo di compromesso sulla nuova direttiva per la riduzione delle emissioni industriali, comprendendo nel testo anche gli allevamenti bovini, riconosciuti quali attivitร inquinanti : “Non possiamo accettare che gli allevamenti bovini vengano equiparati, a livello di inquinamento e di emissioni in atmosfera, alle grandi industrie dellโUnione Europea; a riprova di ciรฒ, basti pensare al fondamentale e imprescindibile ruolo svolto dagli allevamenti in relazione alla tutela idrogeologica del territorio, alla difesa dellโambiente e della biodiversitร e al contrasto allo spopolamento delle aree interne e rurali del Paeseโ.
โIl rischio concreto – spiega – รจ quello di andare a incidere ulteriormente sulla redditivitร di un settore che sconta giร notevoli difficoltร , a partire dai noti incrementi record dei costi di produzione e dellโenergia, e che ora rischia seriamente di venire gravato da nuovi costi e di essere assoggettato a ulteriori e gravosi impegni burocratici e limitazioni operative, che potrebbero compromettere irrimediabilmente la stabilitร di un comparto di fondamentale importanza per lโeconomia e per lโagroalimentare nazionaleโ.
โPer tali ragioni, facciamo appello agli europarlamentari italiani, che dovranno ora vagliare il testo, affinchรฉ si adoperino per correggere il tiro di una proposta che per il nostro Paese risulta assolutamente negativa e ringraziamo contestualmente il ministro dellโAmbienteย Gilberto Pichetto Fratinย per aver espresso in sede di Consiglio UE la contrarietร dellโItalia a una simile propostaโ, prosegue il presidente, facendo notare che โlโunico voto di contrarietร รจ arrivato proprio dallโItalia, paese che, ironia della sorte, contribuisce ad appena lโ1% delle emissioni mondiali di anidride carbonica, pari complessivamente a circa 400mila tonnellate; di questa cifra, appena il 5% deriva dallโattivitร zootecnica e, in generale, dal Primario, con una incidenza sensibilmente inferiore alla media comunitaria dellโ11-12%โ.
โEโ bene ricordare che il Primario รจ lโunico settore produttivo che oltre a generare gas serra, contribuisce sensibilmente al loro assorbimentoโ, rimarca Battista. Evidenziando inoltre che โsono sempre piรน numerosi gli autorevoli studi scientifici e accademici dai quali emerge con chiarezza come il contributo della zootecnia in materia di inquinamento sia sensibilmente piรน contenuto di quanto si pensi, tanto che nel decennio 2010-2020 il comparto non solo abbia notevolmente ridotto le proprie emissioni, ma sia addirittura andato in negativo, finendo cioรจ per sottrarne dallโatmosfera ben 49 milioni di tonnellateโ.