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Ancona, imprese femminili: -383 in un solo anno Le aziende con la guida di una donna hanno subito maggiormente il processo di selezione che caratterizza il tessuto delle imprese della provincia

di Alessandro Pignatelli
06/03/2023
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Nella provincia di Ancona le imprese attive “femminili” (le imprese dove controllo e proprietà sono prevalentemente in capo a donne) sono 8.968 alla fine del 2022; erano 9.635 alla fine del 2018. In un solo anno si sono perdute 383 imprese e in termini percentuali la perdita è stata del -4,1%. Nel 2022 la provincia ha perduto 1.315 imprese attive e la perdita è stata del -3,4%. Dunque le imprese femminili hanno subito maggiormente il processo di selezione che caratterizza il tessuto delle imprese della provincia.

Negli ultimi cinque anni (tra 2018 e 2022) le imprese femminili hanno perso 667 unità attive (-6,9%) e il complessivo tessuto di imprese si è ridotto di 2.367 unità (-5,9%): anche in questo caso le imprese femminili hanno sofferto di più del processo di ridimensionamento che ha interessato il tessuto complessivo delle imprese attive.

La struttura per macro-settori delle imprese femminili al 2022 risulta sensibilmente differente: le imprese femminili hanno una ben maggiore concentrazione nei servizi (67,5% contro il 60,1% del tessuto complessivo di imprese della provincia) e nell’agricoltura (19,3% contro 15,1%) mentre sono assai meno presenti nelle costruzioni (3,5% contro 13,6%); non è, invece, così differente il ruolo delle manifatture: tra le imprese femminili pesa per quasi il 9,7% e tra le imprese totali per l’11,3%.

Nel corso degli ultimi 5 anni le caratterizzazioni settoriali del tessuto di imprese femminili hanno visto accentuarsi solo il peso dei servizi (dal 65,9% del 2018 al 67,5% del 2022) mentre è diminuito il peso del primario (da 20,4% a 19,3%), si è alleggerito quello del manifatturiero (da 10,3% a 9,7%) ed è lievemente cresciuto quello delle costruzioni (da 3,4% a 3,5%).

Nel periodo 2018-2022 le imprese femminili hanno perso 328 unità (-13,3%) nel commercio; ne hanno perdute poi 236 nell’agricoltura (-12,0%) e altre 123 (-12,7%) nel manifatturiero e 44 nei servizi di alloggio e ristorazione (-5,1%). Si può notare, nel paragone con le dinamiche settoriali per il complessivo tessuto di imprese della provincia, che le imprese femminili diminuiscono più intensamente nell’agricoltura (-12,0% contro -10,3%), nelle manifatture (-12,7% contro -7,6%) e nei servizi al turismo (alloggio e ristorazione: -5,1% contro -1,4%), come anche nel commercio (-13,3% contro -12,1%).

Tuttavia, in alcune attività di servizio definibili “ad alta intensità di conoscenza”, le imprese femminili crescono di numero più intensamente di quanto avvenga per il complesso delle imprese: è il caso dei servizi di informazione e comunicazione (+14,6% le imprese femminili e +0,0 % il totale provinciale), delle attività immobiliari (+8,9% contro +7,7%), delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+9,1% contro +4,4%), dell’istruzione (+9,4% contro +8,9%).

Nel settore delle altre attività di servizi, dove si concentrano attività a forte connotazione femminile (parrucchiere, estetiste, lavanderie, ecc.) la crescita pur leggera delle imprese femminili (+0,5%) è in controtendenza con la leggera perdita del totale imprese nel settore (-0,5%). Dunque, il ruolo delle imprese femminili della provincia è trainante nei settori più avanzati dei servizi, mentre il tessuto delle imprese femminili è meno resiliente alla selezione che interessa i settori tradizionali dell’agricoltura, del commercio e del turismo, e il manifatturiero.

“I dati esaminati ci restituiscono una fotografia chiara, esito del lungo periodo critico prima per la pandemia e poi per la crisi del conflitto e relativi aumenti dei costi – dichiara Anna Fenucci, presidente Cna Impresa Donna di Ancona – le donne così come i giovani hanno rivolto il loro investimento professionale in attività immateriali di consulenza e servizi, ovvero dove necessitano di meno investimenti e strutture “leggere” nei costi di esercizio”.

Tags: CDELOCALCna AnconaImprese FemminiliMarche
Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli

Giornalista professionista e scrittore, amante della carta stampata come del mondo digitale. Ho lavorato per agenzie stampa e siti internet, imparando nel mio percorso professionale a essere tempestivo, preciso, ma anche ad approfondire con vere e proprie inchieste. Con i new media e i social, ho inserito nel mio curriculum anche concetti come SEO, keyword, motori di ricerca, posizionamento.

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