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Tfr e Tfs anticipato: i dipendenti pubblici possono fare domanda Dal 1° febbraio è possibile presentare online all'Inps la richiesta, ma attenzione perché le domande saranno accolte fino a esaurimento fondi

di Alessandro Pignatelli
06/02/2023
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Dal 1° febbraio i dipendenti pubblici possono fare domanda per ricevere Tfr e Tfs prima dei termini standard. Le domande vanno presentate all’Inps, il fondo è di 300 milioni e potrà soddisfare al massimo 10 mila richiedenti. Lo fa sapere QuiFinanza.

Potranno incassare il Tfr o il Tfs gli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, fondo che offre ai dipendenti pubblici in servizio e in pensione mutui e borse di studio per i figli, corsi di formazione e diritto alla salute tramite una trattenuta applicata sullo stipendio o sulla pensione. Il Fondo credito è finanziato con lo 0,35 per cento delle retribuzioni dei lavoratori pubblici per i benefici richiesti.

Per chi ha diritto a Tfr e Tfs l’Inps si sostituirà anche alle banche anticipando l’intera somma della liquidazione a un tasso di interesse agevolato dell’1 per cento, a cui va aggiunto lo 0,5 per cento per le spese. Finora, i dipendenti pubblici che lasciavano il proprio posto avevano diritto subito a 50 mila euro di liquidazione, ma dovevano attendere fino a 7 anni per ottenere l’intero importo del Tfr. In alternativa, potevano richiederlo con l’anticipo agevolato concesso dalle banche, ma per un massimo di 45 mila euro, con il pagamento di interessi legato al rendimento dei titoli di Stato, con percentuali dunque maggiori rispetto a quelle previste dall’Inps.

Il richiedente può fare domanda di anticipo della liquidazione all’Inps, allegando la certificazione ottenuta dall’Ente competente, dove devono essere indicati importo disponibile e date di esigibilità. Nella domanda si deve specificare il finanziamento richiesto per l’intero ammontare o si può indicare una somma inferiore. Va presentata online all’Istituto di previdenza che, dopo aver effettuato i controlli, invierà una comunicazione di disponibilità della bozza di proposta contrattuale da presentare all’Istituto.

Entro 30 giorni, l’iscritto può inoltrare la proposta di contratto all’Istituto tramite la propria area personale MyInps, senza la quale la domanda verrebbe considerata nulla.

Se si è in pensione, è possibile presentare la richiesta di anticipazione Tfr dopo la cessione del servizio. Così come se si è nuovamente impiegati, a patto che il nuovo impiego comporti l’iscrizione, automatica o volontaria, alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

Le richieste vengono accolte in ordine cronologico e fino a esaurimento fondi.

L’iscritto può recedere dall’anticipazione del Tfr prima dell’accettazione da parte dell’Istituto della proposta contrattuale, senza corrispondere alcun importo, neanche a titolo di spese amministrative. Dopo l’accettazione della proposta da parte dell’Istituto non è più possibile recedere dal contratto.

Tags: CDEARTICLEDipendenti pubbliciInpsTfrTfs
Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli

Giornalista professionista e scrittore, amante della carta stampata come del mondo digitale. Ho lavorato per agenzie stampa e siti internet, imparando nel mio percorso professionale a essere tempestivo, preciso, ma anche ad approfondire con vere e proprie inchieste. Con i new media e i social, ho inserito nel mio curriculum anche concetti come SEO, keyword, motori di ricerca, posizionamento.

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