Bologna è la provincia d’Italia in cui si vive meglio: sale di cinque posizioni rispetto all’anno scorso. Al secondo posto c’è Bolzano, che recupera tre posizioni, sul podio anche Firenze, che di posizioni ne recupera ben otto. A seguire, Siena (+11), Trento (-2), Aosta (-2) e Trieste (-6). In fondo alla graduatoria troviamo Vibo Valentia (103esima, in salita però di una posizione), Foggia (104esima, +2 posizioni), Caltanissetta (-2), Isernia (-25 posizioni) e ultima Crotone (107esima anche l’anno scorso).
Sono i numeri dell’indagine annuale da parte del Sole 24 Ore (Qualità della vita 2022). Alcune città metropolitane sono in calo: Milano, che era seconda nel 2021, scende all’ottavo posto. Roma di posizioni ne perde ben 18, ora è 31esima. Al 18esimo posto troviamo Cagliari, che sale di due posti, Genova perde una posizione ed è 27esima, Torino perde 12 posizioni ed è 40esima. Sul fondo c’è Napoli (98esima, in discesa di otto posizioni). Palermo è 88esima (+7 posizioni).
Il Sole 24 Ore analizza 90 indicatori statistici, di cui 40 aggiornati al 2022, e ci sono delle novità: due indicatori sull’inflazione, un pacchetto di indicatori su energia da fonti rinnovabili-riqualificazioni energetiche/-consumi energetici; la partecipazione elettorale alle consultazioni politiche di settembre 2022; nove indici sintetici che aggregano più parametri (Qualità della vita di giovani, bambini e anziani, Qualità della vita delle donne, Ecosistema urbano, Indice della criminalità, Indice di sportività, Indice del clima, IcityRank sulle città digitali).
Confermati alcuni indicatori storici come valore aggiunto pro capite, prezzi delle case e incidenza dei canoni di locazione sul reddito medio dichiarato, imprenditoria giovanile, giovani Neet, ore di Cig ordinaria, infortuni sul lavoro, indice della qualità dell’aria, tasso di motorizzazione, indice di litigiosità nei tribunali, mortalità da incidenti stradali, numero di bar, ristoranti, librerie e palestre, agriturismi, indice di lettura, verde urbano, banda larga ultraveloce, amministrazioni comunali under 40.
Analizzando le regioni, l’Emilia Romagna non solo posiziona Bologna al primo posto, ma anche Parma al nono e Reggio Emilia al 13esimo. Le province del Trentino Alto Adige sono saldamente nella top ten. La Toscana mette Firenze, Siena e Pisa nelle prime dieci.
Per ricchezza e consumi, in testa troviamo Belluno, Bologna e Bolzano; per affari e lavoro, Milano, Trieste e Roma; per demografia, salute e società, Bologna, Modena e Roma; per ambiente e servizi, Pisa, Siena e Aosta; per giustizia e sicurezza, Oristano, Pordenone e Sondrio; per cultura e tempo libero, Firenze, Trieste e Gorizia.
La 33esima edizione della classifica vede anche la nuova sezione dell’indice di qualità della vita delle donne, che sintetizza 12 parametri. Al primo posto c’è la provincia di Monza e Brianza, poi Treviso (vincitrice l’anno scorso) e Cagliari. Monza e Brianza primeggia grazie ai dati sull’inserimento delle donne nel mondo del lavoro: la provincia registra il gap occupazione di genere più basso in Italia (7,1 per cento contro la media nazionale del 19,4 per cento), uno dei tassi di occupazione femminile più alti del Paese (69 per cento) e il record di giornate retribuite a dipendenti donne (75,3 per cento del massimo teorico). È terza dietro a Cagliari e Trento per speranza di vita delle donne (86,1 anni, quattro anni in più rispetto a Siracusa, ultima in questa graduatoria).
A riportare i dati è l’agenzia Dire.