E’ morto all’età di 90 anni Vittorio Vallariano Gancia, il re dello spumante italiano. La cui prima bottiglia fu prodotta dal suo bisnonno Carlo, un prodotto poi esportato in tutto il mondo sotto l’etichetta della famiglia Gancia, fondata nel 1850.
Vittorio Vallariano Gancia ha guidato la cantina fino al 1996, assumendone poi la carica di presidente onorario.
Una vita, la sua, spesa alla promozione dello spumante italiano nel mondo. Attraverso la propria azienda (Fratelli Gancia di Canelli, Asti) e attraverso l’Unione italiana vini, di cui è stato a lungo presidente.
Negli anni ’70 Vittorio Valleriano Gancia era stato al centro di un fatto di cronaca, quando venne rapito dalle Brigate Rosse, che per la sua liberazione chiesero un miliardi di lire, la prima volta in cui venne richiesto un riscatto dall’organizzazione eversiva.
Venne liberato a seguito di un conflitto a fuoco in cui morino il giovane carabiniere Giovanni d’Alfanso e Mara Cagol, moglie di uno dei leader delle Br, Renato Curcio. Proprio lo scorso anno la Procura di Torino aveva riaperto le indagini su quel rapimento, per dare un nome al secondo uomo del commando che rapì l’imprenditore.