Alla Sicilia 417 milioni dal FSE+

Regione, scuole e realtà del territorio insieme per abbattere la povertà educativa e la dispersione scolastica. Con la co-progettazione come metodo innovativo e condiviso tra pubblico e privato per definire le azioni da mettere in campo. Questi i presupposti per individuare gli interventi da finanziare con le risorse regionali, nazionali e, soprattutto, comunitarie della nuova programmazione del Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027, da poco approvata dall’Unione europea, che mette in campo complessivamente circa 1 miliardo e mezzo di euro, con oltre 417 milioni da investire sulla priorità “Istruzione e formazione”. 
 
Se ne è parlato nella tavola rotonda “La nuova programmazione comunitaria 2021-2027. L’attuazione del Piano triennale per il diritto allo studio. L’Istituzione scolastica: primus inter pares”, organizzata dal dipartimento dell’Istruzione, dell’università e del diritto allo studio della Regione Siciliana all’interno di Fiera Didacta, in corso a Misterbianco, nel Catanese. Domani, sabato 22 ottobre, alle ore 11, il dipartimento regionale della Formazione professionale e l’Autorità di gestione del Fondo sociale europeo promuovono un focus su “L’importanza della ricerca scientifica per l’innovazione aziendale e lo sviluppo del territorio”.
 
“Circa 100 dei 417 milioni della nuova programmazione europea – ha spiegato Maria Giovanna Sparacino, componente del Tavolo politiche scolastiche delegata per l’assessorato dell’Istruzione e la formazione professionale – saranno destinati al miglioramento delle competenze di base e al contrasto alla dispersione scolastica. Le risorse serviranno a coprire l’ulteriore fabbisogno di docenti e operatori scolastici per il potenziamento del tempo pieno nella scuola primaria e del tempo prolungato nella scuola secondaria di primo grado. Previste anche azioni destinate al personale scolastico per l’aggiornamento professionale e l’innovazione delle metodologie didattiche. Priorità definite anche con un metodo partecipato che coinvolge tutto l’ecosistema che ruota attorno al mondo dell’istruzione”.
 
Ed è questo ecosistema che, all’interno della Consulta regionale per il diritto allo studio, ha preso parte alla redazione del Piano triennale per il diritto allo studio di cui si è recentemente dotata la Regione Siciliana. «Un Piano nato in piena pandemia – ha spiegato Viviana Assenza, dirigente tecnico dell’Ufficio scolastico regionale e componente della Consulta – che per la prima volta ha fissato un quadro organico degli interventi necessari e che va attuato e aggiornato periodicamente» 
 
Sulle necessità di avvicinare mondo dell’istruzione e del lavoro, «in particolare con uno strumento come l’apprendistato di primo livello», è intervenuta la dirigente del servizio Funzionamento scuole statali del dipartimento Istruzione, Anna Buttafuoco. «Nel 2018 – ha detto – la Regione Siciliana ha avviato una sperimentazione sull’apprendistato di I livello che ha permesso alla Sicilia di collocarsi tra le prime regioni italiane per l’attivazione di questi percorsi. Dal 2018 al 2021 sono stati attivati, grazie allo stanziamento di circa 9 milioni di euro, 1.116 contratti presso istituti superiori ed enti di formazione professionale in obbligo scolastico (Iefp). Al termine del percorso, che ha visto il coinvolgimento di 105 istituzioni formative e 464 aziende siciliane, 333 apprendisti sono stati assunti. Per l’anno scolastico 2022-2023, inoltre, sono stati stanziati 3 milioni di euro per le scuole statali». 
 
La programmazione FSE+ ha già stanziato 8 milioni per l’offerta formativa degli Its, gli Istituti tecnici superiori che erogano percorsi post diploma che offrono una formazione tecnica altamente qualificata a garanzia di una immediata occupabilità. A raccontare le novità nel campo delle Fondazioni Its, Gabriella Iannolino, dirigente del servizio Programmazione e gestione interventi in materia di università, ricerca scientifica e tecnologica del dipartimento Istruzione: «Nelle prossime settimane verrà pubblicato un bando regionale dedicato all’apprendistato di III livello, rivolto quindi anche alle Fondazioni Its. Ci sono inoltre delle novità importanti ovvero la nascita di nuovi percorsi post diploma che saranno in linea con il Pnrr e che come sempre risponderanno alle esigenze delle aziende presenti sul territorio siciliano». 
 
Federica Battaglia dell’associazione Yolk ha raccontato l’esperienza portata avanti in una scuola di Palermo, dove l’associazione cura attività di pratica dello sport, e i risultati ottenuti sul fronte della lotta alla dispersione scolastica. Prossima iniziativa, l’attivazione del tempio pieno nella scuola “Monti Iblei” del capoluogo siciliano, un esempio di come realtà del terzo settore che operano sul territorio possano costruire un ecosistema virtuoso per contrastare il fenomeno dell’abbandono. «La scuola – ha aggiunto Irene Marcellino, dirigente scolastico della Monte Iblei – deve essere per tutti e per ciascuno, vuol dire che bisogna ottemperare al bisogno primario dell’alunno, alla sua crescita formativa e scolastica. Ci devono essere azioni e strategie mirate alle esigenze di ogni studente, raccogliendo eventuali fragilità e difficoltà. Negli ultimi anni le istituzioni hanno impresso un cambio di passo segnando una vicinanza reale con le scuole e con gli insegnanti».
 
Il Fesr+ 2021-27 prevede risorse per circa 150 milioni di euro per la riqualificazione delle infrastrutture scolastiche e delle dotazioni tecnologiche, per il contrasto alla dispersione. Previste anche ulteriori risorse a valere sul Programma nazionale “Scuola e Competenze” Fesr-Fse+ 2021-27 direttamente assegnate dal ministero dell’Istruzione. A queste risorse si aggiungono i circa 74 milioni di euro del Pnrr assegnati alla Sicilia dal ministero dell’Istruzione.

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