Di fronte alla nuova crisi economica innescata dai rincari energetici e dall’inflazione, a seguito della guerra in Ucraina e delle sanzioni alla Russia, Brunello Cucinelli vede positivo per l’Italia e il suo manifatturiero. E per il re del cashmere il segreto è nello Stato sociale, già fondamentale durante l’emergenza Covid, “affrontata come nessun altro Paese al mondo”.
Intervenendo a Perugia alla riconsegna del Teatro Morlacchi, restaurato grazie al contributo erogato dalla Fondazione Cucinelli con l’Art Bonus, lo stilista ha ribadito: “La nostra Italia ha il miglior Stato sociale al mondo. E questo ci ha permesso di essere diversi dagli altri”. Anche nell’imprenditori, con il Pil italiano cresciuto più di altri. Sempre grazie allo Stato sociale, ha aggiunto Cucinelli, in Italia non si è licenziato e quindi non è stata interrotta la catena produttiva e commerciale.
Ora, con l’euro debole, le esportazioni dei prodotti di qualità Made in Italy possono trainare la ripresa. E anche in questa fase, per Cucinelli, la rete dello Stato sociale può fare, in positivo, la differenza: “I nostri dipendenti – ha detto ha questo proposito – sono gli unici al mondo a lavorare con uno spirito diverso”. Profetizzando: “Nei prossimi tre anni noi avremo grandi vantaggi rispetto agli altri”.
