Stabile la quota di vino italiano esportato nel secondo trimestre dell’anno (+,04%), ma i prezzi in salita fanno superare la cifra record di 2 miliardi di vendite (+13,5% rispetto al 2021) E’ l’analisi di WineMeridian sul report dell’Osservatorio del vino di UIV. A pesare sulla crescita delle esportazioni in valore sono gli spumanti (+25,5%), i vini fermi imbottigliati (+11%) e lo sfuso (+13%). Quanto invece ai volumi, appunto, stabili, la contrazione dei frizzanti imbottigliati viene equilibrata dall’aumento degli spumanti (+11%) e dei vini passiti (+9%).
L’aumento dei prezzi generalizzato tocca anche il settore del vino (+13%), con la crescita soprattutto per lo sfuso (17%) a 0,87 euro al lito sui 2-10 litri (15%) a 2,35 euro al litro e sullo spumante (+13,5%) che supera la soglia dei 4 euro.
Tenendo però conto dell’inflazione e dell’aumento dei costi di produzione, la crescita reale è stimata tra il 2 e il 3%.
Spumanti
Il Prosecco cresce in quasi tutti i principali mercati (+18% in Germania e +20% nel Regno Unito). Alle contrazioni in Russia e Ucraina, si contrappongono gli aumenti percentualmente molto rilevanti in Lettonia (+104%), Lituania (66%), Polonia (45%). Ha fatto ancora meglio, in percentuale, l’Asti: +297% Lettonia, 86% in Lituania e 230% in Polonia.
Vini fermi
Meglio i vini bianchi (+2%) rispetto ai rossi, in flessione. Aumentano i volumi venduti nel Regno Unito (+12%), Nord Europa e Canada (15%). Male gli Stati Uniti e il mercato tedesco.
I vini rossi confezionati aumentano solo in Scandinavia, Giappone e Belgio, pesante la flessione in Cina e Corea del Sud (-30%).