C’è tempo fino al 22 settembre per presentare alla Regione Emilia Romagna la domanda per il bando per la salvaguardia e valorizzazione dei dialetti. La Regione mette a disposizione 111 mila euro per studi, ricerche, progetti nelle scuole, spettacoli e archivi anche sonori.
I destinatari dei contributi possono essere comuni, unioni di comuni e aggregazioni fra comuni su specifici progetti; province, città metropolitana; associazioni culturali e organizzazioni con sede in Emilia-Romagna iscritte al Registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), altri soggetti di carattere privato senza scopo di lucro con obiettivi di natura culturale nel territorio.
I progetti dovranno promuovere studi e ricerche sui dialetti locali, anche in collaborazione con università, centri di ricerca, associazioni culturali ed esperti del settore; seminari, convegni e corsi di aggiornamento; costituzione di fondi bibliografici specialistici e archivi, anche sonori; messa in rete di archivi e fondi pubblici e privati esistenti e creazione di specifiche sezioni nelle biblioteche; progetti didattici nelle scuole per la diffusione della cultura legata ai dialetti dell’Emilia-Romagna fra le nuove generazioni, privilegiando, in particolare, gli incontri fra giovani e anziani nell’ottica dello scambio intergenerazionale; manifestazioni, spettacoli e altre produzioni artistiche, iniziative editoriali, discografiche, televisive e multimediali mirate a valorizzare i dialetti dell’Emilia-Romagna e le realtà culturali a essi legate.