Dal 18 al 29 settembre in Umbria si potrà cacciare, esclusivamente da appostamento, le sole specie gazza, ghiandaia, cornacchia grigia, merlo e colombaccio. E’ quanto prevede l’ordinanza con cui la Giunta regionale ha modificato il Calendario venatorio alla luce della sospensiva che il Tar ha accordato a seguito del ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste. Sospensiva che blocca la caccia alle specie quaglia, beccaccia, alzavola, marzaiola, germano reale, beccaccino, canapiglia, codone, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, mestolone, porciglione, tordo bottaccio, tordo sassello, cesena, fagiano e starna, nonché per la piccola selvaggina, che in base al parere espresso da Ispra non dovrebbero essere cacciate prima del 1° ottobre.
Proprio la dicitura “piccola selvaggina” ha portato prudenzialmente la Regione a escludere fino al 29 settembre anche la caccia a lepre, coniglio selvatico e volpe, dato anche per queste l’Ispra chiedeva tempi più lunghi.
Nella delibera è scritto che la Giunta regionale si riserva di apportare ulteriori modifiche o integrazione alla luce del risultato dell’udienza del 20 settembre, in cui il Tar si pronuncerà sulla sospensiva, alla luce dei controricorsi presentati d alla stessa Regione e dalle associazioni venatorie Federcaccia e Libera Caccia.
L’udienza di merito sul ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste Wwf, L.I.P.U. Legambiente, L.A.V., L.A.C. ed Enpa è fissato per il 4 ottobre.