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Caccia, nodo “piccola specie” sull’apertura Dopo la sospensiva del Tar la Regione toglie anche lepre, coniglio selvatico e volpe: si spara a colombaccio e corvidi | Apertura generale, si punta al 25 settembre

di Massimo Sbardella
12/09/2022
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Resta al 18 settembre l’apertura della caccia in Umbria. Ma si potrà sparare soltanto a colombaccio, merlo e corvidi. La Regione, alla luce della sospensiva accordata dal Tar agli ambientalisti che hanno presentato ricorso contro il Calendario venatorio, prudenzialmente toglie dalle specie cacciabili anche la lepre, che la normativa in materia di sanità inserisce tra quelle “piccole”, per evitare uno stop generalizzato.

Un’interpretazione restrittiva che è stata comunicata alle associazioni venatorie, convocate lunedì mattina per fare il punto sulle modifiche al Calendario venatorio alla luce dei pronunciamenti del Tar dell’ultima settimana. Con lo stop cautelare alle specie quaglia, beccaccia, alzavola, marzaiola, germano reale, beccaccino, canapiglia, codone, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, mestolone, porciglione, tordo bottaccio, tordo sassello, cesena, fagiano e starna, nonché, appunto, per la piccola selvaggina. Per le quali Ispra consigliava l’apertura dopo il 1° ottobre.

Un parere non vincolante, quello di Ispra. Ma che costringe le amministrazioni regionali ad argomentare eventuali scostamenti. In carenza di questi presupposti, come avvenuto in Lombardia, il Tar precauzionalmente può bloccare la caccia a queste specie.

Proprio il rischio di un nuovo ricorso, che questa volta potrebbe inficiare l’intero Calendario venatorio, ha indotto l’Umbria a seguire l’interpretazione restrittiva della dicitura “piccola specie”, proprio sulla base delle indicazioni date da Ispra.

Una decisione di cui le associazioni venatorie hanno dovuto prendere atto, considerando che comunque la maggioranza dei cacciatori aveva espresso la volontà di poter sparare dal 18 settembre, anche se a un numero molto limitato di specie.

Confidando – e in questo ci sono aspettative positive da parte delle associazioni venatorie – che il 20 settembre il Tar si pronunci sulla sospensiva accordata agli ambientalisti, revocandola (come chiedono Regione e cacciatori) o almeno limitando a un numero minore di specie. A quel punto, la data per l’apertura generale della caccia in Umbria slitterebbe a domenica 25 settembre.

In attesa del pronunciamento di merito sul ricorso presentato dagli ambientalisti (che riguarda anche le date di chiusura per alcune specie) con la camera di consiglio fissata al 4 ottobre.

E intanto, armerie e strutture ricettive frequentate dai cacciatori si interrogano su quali saranno effettivamente le date con cui in Umbria andrà a caccia.

Tags: ambientalistiassociazioni venatorieCacciacacciatoricalendario venatoriocolombacciolepretarUmbria
Massimo Sbardella

Massimo Sbardella

Giornalista professionista, dopo gli inizi in ambito televisivo ha iniziato a lavorare per quotidiani e periodici regionali e nazionali, in particolare nel settore politico-economico. Ambito nel quale ha realizzato anche approfondimenti e monografie. Si è poi specializzato nei nuovi media digitali, curando anche la comunicazione di manifestazioni internazionali. Da anni svolge docenze e partecipa a progetti per trasmettere nozioni di tecnica e deontologia giornalistica, e della comunicazione in generale, alle nuove generazioni.

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