Veneto, rinnovato il contratto integrativo regionale dell’artigianato alimentare e della panificazione. Un accordo che interessa un comparto con oltre 3500 imprese e 17mila addetti.
La firma tra i rappresentanti delle associazioni degli artigiani e dei sindacati di categoria Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil è avvenuta nella sede della Confartigianato di Mestre.
“Tra i contenuti più importanti dell’intesa – informa Andrea Zanin, segretario generale Fai-Cisl Veneto – c’è il rafforzamento dell’Osservatorio regionale per la sicurezza sul lavoro, la buona occupazione e la formazione dei lavoratori. Inoltre abbiamo conquistato il contributo per la previdenza integrativa dei lavoratori con l’1,8% a carico delle imprese ed un aumento economico dal primo luglio 2022 sul salario regionale dell’11%. Dunque si tratta di un’intesa molto importante che riconosce e valorizza la professionalità dei lavoratori in un settore in grado di realizzare prodotti di altissima qualità”.
Un commento positivo giunge anche dal segretario generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota: “Oggi più che mai abbiamo bisogno di avviare una stagione contrattuale nuova con cui consolidare il potere di acquisto dei lavoratori, duramente compromesso da inflazione e carovita, e mettere in campo nuovi strumenti per la qualità del lavoro e la produttività: la contrattazione di secondo livello è un impegno di primaria importanza per valorizzare le specificità produttive e territoriali tenendo al centro la persona e il capitale umano, facendo leva soprattutto sulla formazione per affrontare i tanti cambiamenti legati all’innovazione tecnologica e alla nuova geopolitica del cibo. Congratulazioni a tutte le parti che hanno reso possibile l’accordo. Sarà determinante – conclude Rota – anche per ispirare ulteriori rinnovi contrattuali su tutto il territorio nazionale”.