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Sorpresa. La Toscana ha pochi spazi pubblici per difendersi dal gran caldo. Lo rileva la Coldiretti”E’ addirittura inferiore alla media nazionale”.

di Marcello Guerrieri
13/07/2022
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Un parco pubblico pieno di alberi è una via di sfogo per il caldo torrido di questi giorni. Però non tutti in Italia hanno a disposizioni superfici adeguate. Tanto per puntualizza, in realtà lo fa la Coldiretti regionale, in Toscana ce ne sono meno che in altre regioni, appena 23,5% metri quadrati di verde urbano a testa per difendersi dal caldo e dall’inquinamento con una situazione molto diversa da città a città dove oscilla dai 12,3 metri quadrati per abitante di Livorno ai 33,7 di Grosseto, dai 22,2 di Firenze ai 29,3 di Arezzo fino ai 17,4 di Lucca e 28,3 di Siena. Tutte le città capoluogo sono al di sotto, a volto molto al di sotto, della media nazionale fissata a 33,8 metri quadrati di verde per abitante. 17,5 gli alberi ogni 100 abitanti secondo l’ultimo censimento con due città toscane tra le prime venti in Italia (Arezzo e Massa). E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Toscana su dati Istat in riferimento al nuovo allarme per le temperature da bollino rosso causate dall’arrivo dell’anticiclone dalle Azzorre mentre la Regione Toscana ha convocato per venerdì mattina la cabina di regia per discutere dello stato di emergenza idrica ed in molti comuni è partito il razionamento dell’acqua ad uso domestico.
Il caldo è fra le calamità meteo più letali al mondo tanto che – spiega Coldiretti Toscana – l’ultimo report dell’Agenzia europea per l’ambiente lo considera responsabile di ben 9 morti su 10 legate ad eventi meteo con quasi 140 mila vittime negli ultimi 30 anni nei paesi dell’Unione. Le categorie più a rischio sono gli anziani, 32 mila quelli in Toscana con più di 60 anni in pericolo ed i bambini.
A pesare in particolare è il fenomeno dell’isola di calore urbana – sottolinea Coldiretti Toscana – con le persone che vivono nelle città che hanno un rischio maggiore di mortalità in condizioni di elevata temperatura e umidità, rispetto a coloro che vivono in ambiente sub-urbano o rurale, secondo l’Istituto superiore di sanità. A Firenze, secondo l’ultimo rapporto Città Clima di Legambiente, le temperature medie sono aumentate di 2,78 gradi tra il 1960 ed il 2020 con il primo semestre del 2022 tra i più caldi di sempre.
In una situazione di cambiamenti climatici con ondate di calore sempre più intense e persistenti – evidenzia Coldiretti Toscana – è strategica la presenza e la gestione del verde urbano tanto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi. Maggiore è la copertura verde maggiori sono i benefici per la salute della popolazione e più ampia è la difesa contro la canicola estiva.
Gli alberi infatti – continua Coldiretti Toscana – rinfrescano gli ambienti in cui si trovano grazie sia all’ombreggiatura che creano sia alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali: un’area verde urbana di 1500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza. Oltre ad essere una barriera anti afa, le piante combattono anche l’inquinamento che è considerato dal 47% degli italiani la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
Per Coldiretti Toscana bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori. Una pianta adulta – precisa Coldiretti Toscana – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.

Ai primi posti nella speciale classifica delle piante mangia smog – sottolinea Coldiretti Toscana – destinati a disegnare sempre di più le nostre città, e non solo, ci sono secondo una recente classifica stilata dai vivaisti pistoiesi, il Gelso Bianco, la Lagerstroemia indica idonea a sopportare il mutamento climatico, la Quercus robur (Farnia) ed il Ginkgo Biloba, l’Acer Campestre che consolida i terreni franosi ed il Cupressus sempervirens Agrimed N.1, un clone resistente al cancro dei cipressi, che sta dando e darà nuova linfa ad uno dei simboli del paesaggio toscano.
In questo scenario Coldiretti e Federforeste hanno elaborato un progetto nell’ambito del Pnrr per piantare in Italia milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali.

Comuni capoluogo Verde urbano (mq procapite) Numero alberi ogni 100 abitanti risultati dall’ultimo censimento
Massa 12,5 23,6
Lucca 17,4 3,5
Pistoia 21,1 15,6
Firenze 22,2 19,2
Prato 32,2 16,1
Livorno 12,4 14,3
Pisa 22,4 20,7
Arezzo 29,3 40,3
Siena 28,3 19,3
Grosseto 33,7 2,4
Media 23,5 mq per abitante 17,5 alberi ogni 100 abitanti
Fonte: elaborazione Coldiretti su rapporto “Verde Urbano” Istat 2019

Tags: ColdirettiFederforesteSiccitàToscana
Marcello Guerrieri

Marcello Guerrieri

Esercita la professione di giornalista da oltre trent’anni: ha esordito con la cronaca locale per la redazione ternana de il Messaggero, per la quale ha anche curato, per un lungo periodo, pure gli aspetti sindacali ed economici delle aziende della provincia di Terni. Collabora tuttora col giornale romano. Ha seguito sin dall’inizio, l’evoluzione dei nuovi media, curando numerosi siti come quello di “Terninrete”

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