Il vino di Pantelleria, un miracolo che si ripete ad ogni vendemmia.

L’isola, Pantelleria, è una pietra preziosa che esce, appena, dal Mar Mediterraneo e i naviganti la incontrano quasi per caso, in un punto dove non dovrebbe esserci nulla. E’ così diversa da tutto, da quello che c’è intorno. Intanto gli approdi: severi, scogliosi, che non si prestano a situazioni improvvise. E poi la sua conformazione, il frutto di migliaia di anni di vento, di sole, di mare. La lontananza con altre isole ha determinato poi una diversità geologica in primis e poi anche biologica e culturale. Ma è un pezzo d’Africa? Oppure un pezzo di Sicilia? Di sicuro non è un’isola di pescatori ma di contadini che sono riusciti a plasmare ogni angolo della terra alle loro esigenze, fatto intanto di sopravvivenza. Quello che cresce nell’Isola è una sfida alla natura, alla siccità, al sole cocente: orti, capperi, vigne, uliveti, aranceti il tutto contornato da muretti a secco, una vera opera ingegneristica che delimita la proprietà e protegge dal vento.
Ha studiato la particolare viticoltura https://www.winemeridian.com/ un sito specialistico, che ha affrontato le caratteristiche dello “Zibibbo (Moscato d’Alessandria) la tipica coltivazione in conca della vite ad alberello basso, Vite ad Alberello di Pantelleria, iscritta dal 2014 nel registro dei Beni Immateriali dell’Umanità tutelati da Unesco. Una mozione portata avanti dal Consorzio Volontario Vini di Pantelleria DOC nato nel 1997 con la funzione di tutela e di valorizzazione dei vini a DOC dell’isola di Pantelleria, e conclusasi nel 2014 con l’iscrizione. Nel 2016 Pantelleria è diventata anche Parco Nazionale.
Nelle parole del dottor Benedetto Renda, presidente del Consorzio Volontario di Vini Doc dell’isola di Pantelleria, il riscontro dell’arduo lavoro di viticoltori che lui stesso definisce eroi. “Pantelleria nasce 800 milioni di anni fa e non vi è dubbio che possa essere definita ‘un altro continente’. Tutti i popoli e tutte le culture del Mediterraneo sono passati di qua, ad iniziare dai Sesioti nel 3000 a.C., e poi Fenici, Cartaginesi, i Romani, i Bizantini, gli Spagnoli, i Borboni. Pantelleria è un’isola di terra, un terreno agricolo voluto e conservato dall’uomo con i suoi 7000 chilometri di muretti a secco, un unicum con coltivazioni dai 4,5 metri dal mare fino a 400 metri di altezza, terreni scoscesi di forte pendenza in cui ogni eruzione ha fissato i propri elementi. Coltivare la terra qui è un vero atto d’amore”.
Sempre https://www.winemeridian.com/ spiega che una “difficoltà che trova riscontro nei numeri di produzione e di ettari vitati. L’anno 1974, particolarmente noto per avere stabilito un record nella produzione di uva con 330.000 quintali, è il dato più significativo. Oggi la produzione è un decimo di quella di allora. Negli anni ’50, quando il 65% della popolazione lavorava la terra 5.500 ettari erano coltivati a vigna e anche l’uva Zibibbo era più forte. Oggi rimane solo il 10% di ettari vitati.
Nel 2021 i dati parlano di un totale di viticoltori pari a n. 410 per una superficie rivendicata di 407 ettari e una quantità di uva doc prodotta di 17.138 quintali rispetto al numero di associati che sarebbero 327 (80%) per una superficie rivendicata di 341 ettari (84%) e l’86% di uva doc prodotta con 14.819 quintali. I produttori di vini Pantelleria DOC con cantine sull’isola sono invece 22: Abraxas di Prosit, Fabrizio Basile, D’Ancona, Donnafugata, Emanuela Bonomo, Ferrandes, Ferreri, Gabriele, Gorgone Dietro L’Isola, Il Serralh, Marco de Bartoli, Miceli, Minardi, Murana, Oro di Pantelleria, Pantelleria Eroica, Carlo Pellegrino, Sapori di Pantelleria, Serraglia, Coste di Girlanda, Solidea, Vinisola. Protagonista della viticoltura pantesca è il Moscato di Alessandria, antico vitigno a bacca bianca utilizzato per i vini DOC isolani Passito naturale di Pantelleria, nel 2021 ne sono stati imbottigliati 1.423,48 ettolitri, Moscato naturale di Pantelleria con 201,84 ettolitri imbottigliati e Pantelleria Bianco con 634,88 Hl.
Ogni produzione si fonda sul rispetto di antiche tecniche di raccolta e vinificazione pantesche per uve vendemmiate a mano e lasciate passire su stenditoi in pietra vulcanica prima di essere vinificate. Tre le altre produzioni il Passito liquoroso, il Moscato liquoroso, il Pantelleria frizzante, il Pantelleria spumante”.

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