Vino italiano: siamo terzi a Hong Kong

Dalle pagine di Vino Joy News, Ning Sang Lawati sottolinea come l’Italia, nel 2021, abbia esportato vini per 7,1 miliardi di euro: un record. Se andiamo a vedere in particolare a Hong Kong, dobbiamo affidarci al più grande rivenditore della città, Watson’s Wine. Dunque, nell’isola, abbiamo esportato nel 2021 vini per 280,8 milioni di Hkd (35,9 milioni di dollari), con un incremento del 34,5 per cento rispetto al 2020. Dopo Francia e Australia, ora siamo sul podio.

Connie Centanni, wine specialist di Watson’s Wine per l’Italia e la Spagna, aggiunge che il portafogli di marchi italiani è cresciuto di più del 50 per cento negli anni e oggi Watson’s ha oltre 100 marchi di vino italiano, di cui più di 30 esclusivamente per la vendita all’ingrosso.

“I vini italiani sono aumentati nel nostro portafoglio” ha sottolineato Centanni “e anche la nostra percentuale di vendite è aumentata del 10% negli ultimi anni. I vini italiani sono ora il terzo paese in ordine di importanza per Watson’s Wine, dopo Francia e Australia”.

Agli abitanti di Hong Kong piacciono non i vini delle classiche regioni italiane famose per la viticoltura, ma provenienti da regioni come Sardegna e Sicilia, in particolare la zona dell’Etna. Quest’ultima, istituita nel 1968, è una delle più antiche Doc della Sicilia, ma fino al 2000 non era conosciuta a livello internazionale.

Marco de Grazia, importatore di vini di origine americana e grande promotore dei vini italiani, ha definito l’Etna “la Borgogna del Mediterraneo”. Una delle caratteristiche principali del terroir dell’Etna è il terreno vulcanico, ricco di minerali come magnesio, rame, fosforo e ferro. Il vitigno dominante nella regione è il Nerello Mascalese.

Ancora Centanni: “Come sappiamo Hong Kong è diventato l’unico porto franco tra le maggiori economie del mondo e rappresenta un mercato internazionale di primaria importanza nel settore vinicolo. Questo è stato di grande aiuto anche per l’importazione di vino italiano”. Successivamente, all’abolizione dei dazi sull’importazione dei vini, nel 2008, il Governo ha firmato accordo di cooperazione con diversi Paesi vinicoli importanti, tra cui l’Italia.

I grandi eventi dedicati ai consumatori e agli operatori del settore che si sono svolti in città, tra cui il “Great Wines of Italy” del critico enologico James Suckling, e “Vino Condiviso”, hanno inoltre aumentato la notorietà dei vini italiani tra i consumatori di vino della città.

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