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Vino e spumanti italiani: 2022 da record Il Prosecco traina la crescita delle bollicine tricolori, come segnalato dall'Osservatorio di Unione italiana vini

di Alessandro Pignatelli
13/06/2022
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Il primo trimestre del 2022 si è chiuso una crescita tendenziale in valore del 18,3 per cento (1,7 miliardi di euro) l’export di vino italiano. Per l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), che ha elaborato i dati Istat, l’aumento è dovuto in parte al dollaro forte e al lockdown mondiale.

Registriamo un nuovo primato dagli spumanti nostrani, che fanno segnare +35,6 per cento, crescita più che doppia rispetto ai vini fermi (+14,8 per cento). In salita il prezzo medio (+12,2 per cento). In rialzo tutti i principali mercati, tranne Germania e Cina. A marzo, la Russia (-30 per cento nel trimestre) e Ucraina crollano rispettivamente del 65 e del 98 per cento.

Così il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti: “I numeri messi a segno dal vino italiano, ma anche da quello francese che chiude a +24%, sono sorprendenti, ancor più se si tiene conto di un 2021 in doppia cifra. È però troppo presto per capire che direzione prenderà il mercato nei prossimi mesi, con una domanda potenziale sempre più afflitta da una congiuntura negativa e dall’escalation della spirale inflattiva. Se a ciò si aggiunge l’aumento dei costi delle materie prime secche, che per le aziende si traduce in un surplus medio di spesa di oltre il 30%, è importante mantenere cautela ed evitare trionfalismi che potrebbero essere confutati nei prossimi mesi”.

Lo sparkling fa numeri grandi: Usa (+18%), Uk (+87%) e Germania (+20%). Ed è, ancora una volta, il Prosecco a trainare il comparto, con un autentico boom su scala planetaria (+40% a valore, +11,7% il prezzo medio) con quasi il raddoppio degli ordini in Uk (+93%), Polonia (+85%) e Canada (+76%), e con crescite ben oltre il 30% in aree importanti come Germania, Francia, Belgio, Giappone, Repubblica Ceca e Norvegia.

Numeri confermati dall’Osservatorio Uiv nel giorno di apertura, a Garda, dell’evento Spumantitalia. Secondo le proiezioni, l’esplosione post-covid (+26 per cento nel 2021, sette bottiglie su dieci destinate all’estero) ha bruciato una tabella di marcia che prevedeva entro i prossimi due anni la soglia psicologica di un miliardo di bottiglie prodotte. Il rimbalzo a oggi prevede, infatti. 1,1 miliardi di pezzi entro quest’anno e 1,25 miliardi a fine 2023. Progressione trainata sempre dal Prosecco, con una domanda sempre più trasversale e destagionalizzata. La rivoluzione degli spumanti italiani sarà spunto per il focus sul prossimo numero del settimanale Il Corriere Vinicolo.

Tags: CDEARTICLEProseccoSpumantiUnione Italiana ViniVeneto
Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli

Giornalista professionista e scrittore, amante della carta stampata come del mondo digitale. Ho lavorato per agenzie stampa e siti internet, imparando nel mio percorso professionale a essere tempestivo, preciso, ma anche ad approfondire con vere e proprie inchieste. Con i new media e i social, ho inserito nel mio curriculum anche concetti come SEO, keyword, motori di ricerca, posizionamento.

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