L’assessore marchigiano alla Cultura, Giorgia Latini, ha annunciato di voler investire nel settore del cinema e dell’audiovisivo 16 milioni di euro nei prossimi cinque anni. Sono fondi europei a favore delle imprese di produzione audiovisiva. Cna Cinema e audiovisivo Marche saluta positivamente questa iniziativa dopo due anni in cui non si è visto neanche un euro. Soddisfazione anche per la nomina a direttore della Marche Film Commission di Francesco Gesualdi.
Ad Ancona, durante l’incontro in cui sono state presentate le idee del nuovo direttore, si è parlato di programmi e strategie per il futuro del comparto. Ma si è cercato anche di capire qual è l’indirizzo della Regione. Le imprese e gli autori marchigiani si sono presentati con una voce unica, con un documento sottoscritto da Cna, Agici e Comitato autori e professionisti cinema delle Marche e che è stato consegnato a Latini.
La regione conta oltre 700 attività del comparto, composto per più del 95 per cento da micro e piccole imprese. Il regista Alessandro Tarabelli, del coordinamento di Cna Cinema Marche – a nome di tutti i produttori e degli autori della regione – ha fatto sapere come questa realtà vogliano sviluppare un progetto di cinema che sia racconto del territorio e costruzione di un immaginario marchigiano.
CNA Cinema e Audiovisivo Marche, Comitato Autori e Professionisti Cinema Marche e AGICI rappresentano numerose imprese del settore (produttori, registi, filmaker, attori), e tutta la filiera (operatori, fonici, tecnici, costumisti, truccatori, scenografi) nonché molti esercenti di sale cinematografiche, hanno proposto alle istituzioni Marche Film Commission, Fondazione Marche Cultura e Regione Marche in particolare, una serie di azioni da sviluppare nel breve periodo e altr interventi più strutturali. Ecco di seguito le loro proposte.
Una nuova Legge regionale sul cinema per stabilizzare le azioni previste per il settore e il reperimento di risorse; per i bandi regionali di sostegno alle produzioni, si sostiene la necessità di fissare due finestre annue, con dotazione minima di 2 milioni l’anno per le produzioni regionali (50 per cento) e per le produzioni nazionali e internazionali (50 per cento); semplificazione dei bandi evitando piattaforme complicate (Sigef) e prevedendo tra gli obblighi del beneficiario la rendicontazione esclusivamente delle spese sostenute sul territorio, la cui percentuale minima deve essere del 120 per cento del contributo assegnato, e che l’entità del contributo – attualmente pari al 50 per cento dei costi totali – possa essere aumentato per film difficili, di formazione, di giovani autori fino al 100 per cento, come avviene per i bandi del Mic; si suggerisce che la commissione giudicatrice dei bandi sia composta secondo criteri di competenza e di terzietà, se possibile con maggioranza esterna agli organi regionali; si chiede di inserire tra gli obblighi del beneficiario, nei bandi per le produzioni extraregionali, l’assunzione di professionisti del territorio, con una percentuale minima del 20 per cento tra cast e troupe, prevedendo un vincolo di budget in tal senso; che la formazione di settore (su iniziativa pubblica e privata) sia implementata con i fondi Fse per la crescita e l’aggiornamento di un tessuto professionale in loco; infine, si chiede che siano investite più risorse per i festival cinematografici delle Marche con apertura dei bandi entro la fine di ogni anno, così da consentire una programmazione più efficace delle attività organizzative e promozionali.