Coldiretti Toscana: troppi cinghiali, iniziare abbattimenti

Cinghiali

“Subito abbattimenti”: Coldiretti Toscana è di nuovo qui a chiedere un piano straordinario per ridurre il numero di cinghiali che, dopo l’emergenza covid, è cresciuto a dismisura. Sono ora 500 mila, il 15 per cento in più. Animali, questi, che rappresentano un pericolo per chi vive in campagna e in città, con i branchi che ormai entrano nei centri urbani, passeggiano tra le macchine in sosta, le carrozzine con i bambini e gli anziani che vanno a fare la spesa.

Coldiretti Toscana torna a parlare in occasione del blitz di agricoltori, cittadini e istituzioni in piazza SS. Apostoli, a Roma, a cui hanno partecipato numerose imprese della regione. In piazza, portate per la protesta, ci sono le sagome di un branco di cinghiali a grandezza naturale per dimostrare in concreto cosa significhi trovarseli faccia a faccia per strada, nei campi o davanti casa. C’è poi la questione peste suina, con i prodotti tipici del Made in Italy che rischiano di sparire.

“E’ il problema principale nelle nostre campagne che va affrontato una volta per tutte. – ha ribadito il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi – La presenza della fauna selvatica favorisce l’abbandono delle nostre campagne, crea danni incalcolabili alle produzioni e minaccia la sicurezza. Chiediamo un piano di eradicazione serio per toglierlo dalle aree dove non devono stare. Usiamo l’esercito se necessario per riportare la situazione alla normalità”.

I branchi arrivano vicino alle scuole, nei parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono altri animali, assediano le stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti, razzolano tra i rifiuti con rischi per la salute. I danni alle produzioni agricole sono incalcolabili.

L’81 per cento degli italiani, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, pensa che l’emergenza vada affrontata con gli abbattimenti, incaricando personale specializzato. Il 26 per cento si è già trovato un cinghiale sulla sua strada. La fauna selvatica è un problema per il 90 per cento dei cittadini, nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 morti e 261 feriti gravi (dati Asaps). Nell’ultimo decennio, il numero di incidenti gravi con morti e feriti a causa di animali è quasi raddoppiato (+81 per cento) sulle strade provinciali, secondo stime Coldiretti su dati Aci Istat.

Per il 69 per cento degli italiani i cinghiali sono troppo numerosi, un 58 per cento li considera una minaccia per la popolazione, il 75 per cento un problema serio per le colture e per l’equilibrio ambientale. Il 62 per cento ne ha una reale paura, il 48 per cento non prenderebbe casa in una zona infestata dai cinghiali. Il 53 per cento pensa che debba essere la Regione a risolvere l’emergenza, il 25 per cento il Governo, il 22 per cento i Comuni.

Anche l’Autorità per la sicurezza alimentare europea (Efsa) ha lanciato un appello agli Stati dell’Ue chiedendo misure straordinarie per evitare l’accesso al cibo dei cinghiali e per ridurne il numero di capi, riducendo così i rischi di un allargamento della peste suina che colpisce i maiali.

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