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Reddito di cittadinanza: nelle Marche ne beneficiano 45.131 persone Rispetto al 2020 c'è stato un aumento del 5,1 per cento, comunque inferiore alle altre regioni del Centro e del resto d'Italia

di Alessandro Pignatelli
26/05/2022
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Nel 2021, nelle Marche, sono state 19.966 le famiglie beneficiarie del Reddito di cittadinanza, per un totale di 45.131 persone. A dirloi è l’Ires Cgil Marche, che ha elaborato i dati Inps. Rispetto al 2020, c’è stato un aumento del 5,1 per cento, per buona parte dovuto agli effetti della pandemia. La crescita è stata inferiore al resto del Centro e dell’Italia. Fermo è la provincia con il maggiore aumento, +7,4 per cento.

Guardando ai nuclei percettori, quelli con minori diminuiscono del 4 per cento rispetto al 2020, quelli senza aumentano del 10,4 per cento. Le famiglie con un componente, il 44,3 per cento del totale di quelle beneficiarie, salgono del 16 per cento, i nuclei con 2 persone del 4,1 per cento. Le famiglie più numerose hanno tutte un calo significativo.

Guardando all’impatto della misura sul mercato del lavoro, dati Anpal alla mano, il tasso di occupazione (al 12esimo mese dal primo beneficio) dei beneficiari soggetti al patto per il lavoro è del 33,6 per cento, dieci punti sopra alla media italiana del 23,2 per cento.

Tuttavia, analizzando il fenomeno, emergono notevoli differenze tra i beneficiari: quelli con caratteristiche più vicine al mercato del lavoro registrano un tasso di occupazione del 49,3%, che si abbassa al 9,2% per quelli distanti dal mercato del lavoro. Il che dimostra lo scarso appeal dei beneficiari sulla reale domanda di lavoro, in quanto con problemi pregressi di natura extra-lavorativa e da condizioni non favorevoli per l’inserimento immediato nel mercato del lavoro.

Al 31.12.2021, i beneficiari occupati sono 3.179 (su una platea di occupabili di 8.400 unità) e sono per la maggior parte donne (50,6%), di cittadinanza italiana (63,7%) e aventi un età compresa tra 40 e 49 anni (27,8%).

Rossella Marinucci, segretaria regionale Cgil Marche, dice: “E’ paternalistico e stucchevole l’atteggiamento prevalente in queste ore di colpevolizzazione della povertà e di banalizzazione degli ostacoli che una larga parte della popolazione si trova ancora oggi ad affrontare per garantire possibilità di accesso ad un lavoro dignitoso e opportunità di uscita da condizioni di privazione, isolamento e disuguaglianze. Soprattutto alle istituzioni chiediamo di sottrarsi a questa rappresentazione e lavorare insieme alle soluzioni per rimuovere questi ostacoli, dalle politiche attive alle misure di inclusione sociale, per le quali le risorse pubbliche in questa fase non mancano.”.

Secondo Barbara Lucchi, segretaria generale Filcams Cgil Marche,“da un’analisi di questi dati emerge come la narrazione sul Reddito di cittadinanza, preferito rispetto ad una stabile occupazione nel turismo, sia non solo falsa ma anche infondata”.

Il turismo rappresenta, continua Lucchi, “una filiera articolata e diffusa che impatta ed è impattato dalle reti infrastrutturali, industriali e commerciali in un interscambio dei diversi fattori e settori economici”. Un settore strategico “dove non è più sopportabile ascoltare quanto viene proferito rispetto alla scarsa attitudine al lavoro delle persone, così come non è accettabile l’ipotizzata reintroduzione dei voucher”.

Tags: CDEARTICLEIres Cgil MarcheMarcheReddito di cittadinanza
Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli

Giornalista professionista e scrittore, amante della carta stampata come del mondo digitale. Ho lavorato per agenzie stampa e siti internet, imparando nel mio percorso professionale a essere tempestivo, preciso, ma anche ad approfondire con vere e proprie inchieste. Con i new media e i social, ho inserito nel mio curriculum anche concetti come SEO, keyword, motori di ricerca, posizionamento.

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