E’ tempo della valorizzazione del restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale delle Marche.

La Regione Marche è molto bella e ancor più deve diventare e per questo si deve valorizzare e conservare gli edifici storici rurali e di tutela del paesaggio rurale. Per questo è arrivato l’Avviso PNRR finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU con la dotazione assegnata alle Marche di 15.478.909,06 euro per un minimo di centotre interventi finanziabili.
“Una bella opportunità per il patrimonio culturale del nostro territorio – dichiara l’assessore alla Cultura, Giorgia Latini – impreziosito da molti edifici rurali di straordinaria bellezza purtroppo in stato di abbandono o degrado che ne ha compromesso le caratteristiche tipologiche e costruttive e il loro rapporto con gli spazi circostanti”. Case coloniche, mulini, frantoi, edicole votive, chiese o scuole rurali, aggiunge l’assessore “potranno essere recuperati e ridati alla comunità grazie all’intervento che ha lo scopo di migliorare la qualità paesaggistica del territorio, favorire buone pratiche, implementare soluzioni innovative anche tecnologiche per migliorare l’accessibilità per persone con disabilità fisica e sensoriale”.
Per Mirco Carloni, Vice Presidente della Regione Marche, assessore all’agricoltura è “una grande opportunità per recuperare edifici produttivi in aree rurali. Da oggi casolari, stalle, mulini e frantoi in stato di abbandono possono tornare a nuova vita e riqualificare il paesaggio, garantendo nuovo reddito. 15 milioni strategici per dar forma ad una visione delle Marche che rinasce dal paesaggio e dalle buone pratiche di una sana ruralità”.
L’intervento contribuisce anche al raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali con il recupero del patrimonio edilizio rurale coniugato ad azioni per migliorarne l’efficienza energetica. Allo stesso modo, le colture agro-forestali-pastorali di interesse storico sono caratterizzate da bassi apporti energetici esterni e da un’ottima capacità di assorbimento della CO2, spesso superiore alle foreste, come nel caso degli oliveti.
Sono finanziabili gli interventi di risanamento conservativo e recupero funzionale di insediamenti agricoli, edifici, manufatti e fabbricati rurali storici ed elementi tipici dell’architettura e del paesaggio rurale, coniugati ad interventi per il miglioramento sismico e dell’efficienza energetica o volti all’abbattimento delle barriere architettoniche; interventi di manutenzione del paesaggio rurale; l’allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi sociali, ambientali turistici (escluso l’uso ricettivo), per l’educazione ambientale e la conoscenza del territorio, anche connessi al profilo multifunzionale delle aziende agricole.
La concessione del contributo è fino ad un massimo di 150.000 euro come forma di cofinanziamento per un’aliquota dell’80%. Il contributo è portato al 100% se il bene è oggetto di dichiarazione di interesse culturale, fermo restando la soglia massima di 150.000 euro.

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