Una rovinosa grandinata primaverile si è abbattuta sulla fascia pedemontana veneta, colpendo la provincia di Vicenza da Marostica fino ad Asolo, l’Alto Padovano e le Colline del Prosecco nel trevigiano. Chicchi di ghiaccio grossi come noci si sono abbattuti a macchia di leopardo sul territorio, causando danni gravissimi all’agricoltura regionale. I tecnici della Coldiretti si sono recati sul posto e hanno eseguito i sopralluoghi per quantificare i danni. C’è forte preoccupazione per i frutteti in fiore, in particolare i ciliegi, tra le fioriture in campo la colza diffusa ha riportato i danni peggiori. Le raffiche di vento non hanno risparmiato nemmeno le serre di ortaggi che proteggono fragole e altre primizie.
“Per l’ennesima volta gli agricoltori devono fare i conti con i cambiamenti climatici”, ha commentato Coldiretti Veneto, “talmente imprevedibili che nessuna polizza può garantire la copertura. Nonostante gli investimenti intrapresi dalle aziende agricole per evitare i danni dal maltempo, nulla si può di fronte alle calamità atmosferiche che mettono a repentaglio il bilancio degli imprenditori già compromesso dai forti aumenti dei costi di produzione delle materie prime”.
L’ennesimo brusco cambiamento del clima arriva dopo un inverno secco, con appena 50 millimetri di pioggia in quattro mesi, che ha lasciato a secco l’intera campagna veneta. Nelle settimane antecedenti la grandinata si sono verificati sbalzi di temperatura che hanno stravolto i normali cicli colturali e hanno fatto sbocciare in anticipo mandorli, albicocchi e pesche. Ancora presto per fare una stima precisa dei danni, ma di certo non si tratta di cifre irrisorie.