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Un tavolo regionale per contrastare il “caporalato” in Sicilia. La Regione si fa portavoce e guida di un progetto in cui è coinvolto tutto il Mezzogiorno d’Italia.

di Marcello Guerrieri
06/04/2022
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Ha una valenza che travalica i confini della Sicilia. E non poteva che essere così dal momento che il fenomeno è molto esteso, e non solo al Sud. Nasce in Sicilia, allora, il Tavolo regionale anticaporalato. L’assessore alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro Antonio Scavone ha firmato il decreto che istituisce l’organismo di contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato nell’ambito del progetto Su.Pr.Eme. Italia. Sarà lo stesso esponente del governo Musumeci a presiederlo. Le funzioni di segreteria sono invece affidate all’Ufficio speciale immigrazione della Regione, diretto da Michela Bongiorno.

«Un altro passo avanti – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci – nel cammino per la garanzia dei diritti e della legalità nelle nostre campagne. Il governo regionale è impegnato sin dal suo insediamento ad assicurare condizioni di lavoro rispettose della dignità delle persone. Siciliani, italiani, europei o extracomunitari non fa differenza, il bisogno di lavorare non può e non deve essere motivo di sfruttamento, quando non si tratti di vero e proprio commercio illegale di manodopera nei campi. I prodotti agroalimentari della nostra Isola devono essere riconoscibili per qualità e valore etico. Il Tavolo istituito dall’assessore Scavone va in questa direzione».

Istituito in coerenza con gli indirizzi normativi europei, nazionali e regionali, il Tavolo prevede iniziative aperte agli organismi del Terzo settore impegnati nel contrasto allo sfruttamento lavorativo in Sicilia, alle Istituzioni del territorio e agli esperti del settore.

«L’istituzione del Tavolo contro il caporalato – sottolinea l’assessore Scavone – è il frutto del lavoro sinergico condotto dall’assessorato. La nostra Isola si fa portavoce e guida di un progetto in cui è coinvolto tutto il Mezzogiorno d’Italia. Dopo la presentazione della campagna di comunicazione “Diritti negli occhi”, compiamo così un ulteriore passo in avanti a salvaguardia dei nostri concittadini impegnati quotidianamente nella crescita del comparto agroalimentare isolano. L’impegno profuso dai nostri uffici in questi mesi – aggiunge l’esponente del governo regionale – sarà presentato alle scuole, luogo da cui ripartire per diffondere conoscenza e generare consapevolezza su temi come questi, e alle Istituzioni nazionali e comunitarie impegnate, insieme alla Regione Siciliana, affinché i fenomeni di sfruttamento vengano messi all’angolo per dare spazio a una stagione di inclusione e sviluppo condiviso».

Il progetto si inserisce nel Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato, approvato in seno allo specifico “Tavolo Caporalato” promosso dalla Direzione generale Immigrazione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali.

La Regione Siciliana, tramite l’assessorato e l’Ufficio speciale immigrazione, ha già avviato altre azioni di prevenzione e contrasto al caporalato in agricoltura e iniziative di assistenza su alloggi, integrazione, salute e mobilità rivolte ai lavoratori stranieri, in attuazione del progetto Su.Pr.Eme., finanziato dai fondi Amif- Emergency Funds della Commissione europea – Direzione generale Migration and home affairs. Il partenariato è guidato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali – Direzione generale Immigrazione (capofila), coadiuvato dalla Regione Puglia (coordinatore) con le Regioni Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia e l’Ispettorato nazionale del lavoro, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni e Nova consorzio nazionale.

Tags: CaporalatoMusumeciScavoneSicilia
Marcello Guerrieri

Marcello Guerrieri

Esercita la professione di giornalista da oltre trent’anni: ha esordito con la cronaca locale per la redazione ternana de il Messaggero, per la quale ha anche curato, per un lungo periodo, pure gli aspetti sindacali ed economici delle aziende della provincia di Terni. Collabora tuttora col giornale romano. Ha seguito sin dall’inizio, l’evoluzione dei nuovi media, curando numerosi siti come quello di “Terninrete”

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