Continuano ad aumentare, lentamente, le start up in Umbria. Nell’ultimo trimestre del 2021 la salute è discreta, con un numero di iscrizioni nel Registro Imprese della Camera di Commercio pari a 229 unità, contro le 201 del primo trimestre dell’anno.
Le start up umbre incidono per l’1,6 per cento sul totale nazionale e sono il 4,6 per cento del totale delle nuove società di capitale registrate in Umbria. La regione si piazza al quarto posto dietro Trentino Alto Adige, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Il dato emerge dal report di monitoraggio trimestrale, dedicato a trend demografici e performance economiche, realizzato da Mise e InfoCamere con il supporto delle Camere di Commercio.
Per quel che riguarda le nuove imprese tecnologiche, fa bene Perugia, che resta tra le prime venti province per numero di start up innovative. Nel capoluogo ne contiamo 166, l’1,8 per cento del totale nazionale.
Nel quarto trimestre 2021 le start up innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese sono 14.077, a livello nazionale. Si conferma la Lombardia la regione con il maggior numero di start up (3.749, pari al 26,6% del totale nazionale) e precede Lazio (1.700, 12,1%) e Campania (1.290, 9,1%). In coda figurano invece la Basilicata con 132 (0,9%), il Molise con 81 (0,6%) e la Valle d’Aosta con 21 (0,2%).
“Il 75,7% delle start up innovative – si legge nel Report – fornisce servizi alle imprese in specializzazioni digitali: 38,5% produzione di software e consulenza informatica, 14,3% attività di R&S e 8,9% attività dei servizi d’informazione”. Il fatturato totale è di 530 milioni, in difetto di 10,2 milioni rispetto al trimestre precedente.
“I parametri che misurano il livello di innovazione dei sistemi imprenditoriali tradizionalmente non collocano l’Umbria ai primi posti – riflette il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni – tuttavia le analisi che svolgiamo come sistema camerale sull’andamento delle start up ci fanno ben sperare. Il sistema appare infatti in “discreta salute” anche in considerazione dell’alto numero di start up nate in regione rispetto al totale delle nuove società di capitali. Le start up innovative sono imprese, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita sostenibile e per questo possono essere uno dei tasselli importanti per trainare la ripresa economica”.