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I costi delle materie prime e dell’eneergia potrebbero incidere pesantemente sul mondo delle costruzioni. I sindacati di categoria della Toscana temono che la situazione possa “ingarbugliare” un settore così importante.

di Marcello Guerrieri
14/03/2022
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Il risultato finale potrebbe essere davvero devastante per le imprese delle costruzioni toscane ma a ben vedere dell’intera Italia: l’aumento delle materie prime sta diventando così insostenibile al punto da mettere fuori mercato imprese con costi che inevitabilmente si caleranno sui cittadini. Il paradosso è evidente: aziende con portafogli pieni d’ordini che non potranno concludere lavori per mancanza di materiali, di personale di infrastrutture, drogando così il settore. Per i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil è tempo di porre rimedio alla situazione così ingarbugliata che rischia di vanificare la ripresa e di conseguenza posti di lavoro. Dicono i sindacati: “Solo pochi giorni fa uscivano i dati Istat sul settore che evidenziavano una ripresa sostenuta, in cui i superbonus per l’edilizia hanno fatto volare il settore delle costruzioni a +14,3% sui dati pre-pandemici; oggi, con la crisi energetica e con una guerra sbagliata e drammatica per i costi umani e sociali che produce, si è determinata un’impennata repentina del costo delle materie prime e dei costi energetici, e ke difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali rischiano in brevissimo tempo di assorbire tutti gli importanti interventi fatti sul settore e di riportare il paese in una crisi profonda.
“Siamo estremamente preoccupati – affermano Giulia Bartoli, Simona Riccio e Roberto Colangelo, segretari regionali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil della Toscana – stiamo vivendo un paradosso, da una parte ci sono lavori e commesse importanti, con una rincorsa a sfruttare tempi e risorse, dall’altra in pochissimi giorni si rischia il default e non più perchè mancano le gru da affittare o il personale, ma perchè l’aumento dei costi energetici si scarica inevitabilmente sui prezzi dei materiali non previsti nei contratti o nei bandi di gara. Questo si scaricherà sulle imprese e quindi sui lavoratori rendendo nullo ogni intervento per far ripartire il settore dell’edilizia, motore di sviluppo per tutto il paese”.
Da una parte si bloccheranno i lavori già appaltati o contrattualizzati per mancanza di materiali e impossibilità di stare dentro i prezzi, dall’altra, per i nuovi lavori, difficilmente le aziende si presenteranno alle gare o, nei lavori privati, rischiano di andare totalmente fuori mercato.
“Non vorremmo che – proseguono i sindacati di settore -, dopo tutte le importanti conquiste di questi mesi per regolarizzare il settore (durc per congruità, lotta al dumping contrattuale e alle irregolarità), si torni a stare sul mercato risparmiando su sicurezza e lavoro. Perderemmo tutti”.
Per Bartoli, Riccio e Colangelo “serve un sistema di revisione dei prezzi negli appalti pubblici che permetta di rivedere i contratti in essere, e intervenga sui prezzari per attualizzare i nuovi bandi, ma nello stesso tempo serve un sistema di calmierizzazione oltre che di difesa dei salari, perchè tale impennata rischia di essere irreversibile e di condannare le famiglie e i lavoratori, che non riusciranno a tutelare il proprio potere d’acquisto da una nuova povertà, e le imprese con una nuova crisi più grave e pesante perchè sulle ceneri di una crisi decennale e di una pandemia. Chiediamo un intervento urgente del Governo e valuteremo di intraprendere le dovute iniziative di sensibilizzazione”.

Tags: CgilCislcostruzioniEdiliToscanaUil
Marcello Guerrieri

Marcello Guerrieri

Esercita la professione di giornalista da oltre trent’anni: ha esordito con la cronaca locale per la redazione ternana de il Messaggero, per la quale ha anche curato, per un lungo periodo, pure gli aspetti sindacali ed economici delle aziende della provincia di Terni. Collabora tuttora col giornale romano. Ha seguito sin dall’inizio, l’evoluzione dei nuovi media, curando numerosi siti come quello di “Terninrete”

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