Continua il fenomeno della micro e macro criminalità nelle campagne, soprattutto a Lecce, dove vengono trafugate le piante di ulivo appena piantumate, dopo aver superato il flagello Xylella fastidiosa. Lo fa sapere Coldiretti Lecce, che segnala l’ultimo furto di 100 piante di ulivo resistenti alla malattia a Nardò. “Sono atti vergognosi e inaccettabili che vanno fermati con ogni mezzo, anche con l’intervento dell’esercito”.
Gli olivocoltori di Lecce, dopo anni di blocco a causa della Xylella e della burocrazia, avevano timidamente ricominciato a reimpiantare: “E c’è chi vigliaccamente toglie nuovamente una speranza di futuro alle imprese agricole”. Coldiretti Puglia parla poi del mercato parallelo di prodotti agricoli spacciati per Dop e Igp, provenienti da migliaia di chilometri di distanza, in realtà, a partire proprio dall’olio. Viene utilizzato illegalmente il marchio made in Puglia.
L’ultimo caso riguarda il Capocollo di Martina Franca Dop, quando il salume non ha ancora il riconoscimento comunitario, sequestrato durante l’Operazione Marchio dei Carabinieri del reparto Tutela agroalimentare. I criminali vanno anche a compromettere in modo gravissimo qualità e sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio.
Le agromafie, con estorsione e intimidazione, impongono poi i prezzi dei prodotti agricoli e la vendita di determinate produzioni agli esercizi commerciali, che a volte vengono addirittura rilevati dalla malavita.
“La Puglia è una regione a forte vocazione agricola ed è per questo – conclude Coldiretti Puglia – che il business delle agromafie è divenuto particolarmente appetibile”.