Attenzione alle gelate tardive che potrebbero interessare le fioriture anticipate. L’allarme viene lanciato da Fedagripesca Confcooperative Toscana.
“Lo scorso anno si è registrato un calo medio di produzione del 70% dopo le gelate di marzo e soprattutto quelle di aprile – dice Fabrizio Tistarelli, presidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana – Facciamo in modo che non tutto il gelo sia venuto per nuocere”.
Tra le pratiche preventive c’è l’irrigazione contro la brina o sovrachioma: cospargendo di acqua le colture quando la temperatura scende sotto lo zero, si forma uno strato di ghiaccio sugli organi vegetali che fa da isolante tra l’aria più fredda e la pianta.
“Di fronte ai profondi cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo negli ultimi anni – prosegue Tistarelli – la prevenzione è diventata un elemento imprescindibile per chi intende investire in agricoltura. Ma le risorse a disposizione non sono sufficienti, meno ancora i ristori, ben lontani dai danni. Anche perché il caro energia e l’aumento dei prezzi stanno pesando già molto anche sugli agricoltori”.
“Abbiamo accolto con favore l’impegno della Regione Toscana – conclude il presidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana – quando lo scorso anno ha chiesto al Mipaaf lo stato di calamità dopo aver raccolto oltre 2700 segnalazioni con danni stimati in oltre 250 milioni di euro. Nei mesi scorsi abbiamo apprezzato l’impegno nell’incentivare proprio la pratica dell’irrigazione antibrina con contributi alle giovani imprese. Ma oggi chiediamo che quella misura ampli il suo raggio e consenta ad un numero più elevato di imprenditori e agricoltori di fare prevenzione nei campi. Solo così sarà possibile alleviare i danni da gelate tardive e, conseguentemente, evitare di richiedere ristori mai congrui ai danni effettivamente subiti”.