Una buona notizia per i consumatori italiani arriva dall’introduzione dell’obbligo di indicare sulle etichette dei prodotti l’ingrediente principale, dal latte al pomodoro fino a riso e pasta. La misura, firmata dal Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e della Salute Roberto Speranza, rende più difficile la contraffazione di prodotti del Made in Italy come le mozzarelle con il latte lituano e i salumi con carne suina proveniente dal Belgio. Stop alla confusione, dunque.
A tal proposito Coldiretti Toscana esprime viva soddisfazione e spera che la nuova legge aiuti il consumo di prodotti nostrani. Secondo il presidente Fabrizio Filippi “il provvedimento rappresenta un passo determinante per impedire che vengano spacciati come Made in Italy prodotti di bassa qualità provenienti dall’estero che non rispettano i rigidi parametri italiani di qualità. Il decreto garantisce trasparenza sulla reale origine su prodotti base della dieta degli italiani”. Purtroppo resta ancora anonima l’origine dei legumi in scatola, della frutta nella marmellata, del grano impiegato nel pane e infine di carne e pesce venduti nei ristoranti”.
Coldiretti Toscana ha ribadito che trasparenza e tracciabilità sono un valore imprescindibile per la qualità dei prodotti e aiutano i consumatori a orientarsi nella scelta, visto che circa l’80% di loro verifica gli ingredienti, secondo il rapporto Coldiretti/Censis. La Coldiretti si batteva da molti anni per l’obbligo dell’etichettatura di origine; la misura è stata introdotta per la prima volta nell’Unione Europea nel 2002, dopo l’emergenza del morbo della mucca pazza, per tentare di recuperare la fiducia dei consumatori verso la carne bovina. La malattia di Cruetzfeldt-Jakob, che ha causato la morte di 207 persone in Europa nei primi anni Duemila, si trasmette infatti mangiando la carne di bovini infetti. Tra i sintomi ci sono disturbi psichiatrici, difficoltà di movimento e demenza.