Rincari energetici, i sindacati chiedono tutele per i gestori di carburante

I costi energetici sono schizzati verso l’alto e Faib Fegica e Figisc hanno deciso di inviare una nota unitaria al Presidente del Consiglio Mario Draghi e ai Ministri Giorgetti, Giovannini e Cingolani per esortarli a prendere provvedimenti prima che la rete distributiva carburanti subisca danni irreversibili. Le tre federazioni sottolineano la drammatica perdita del 28% per la rete autostradale cui si somma il rincaro estremo dei consumi elettrici, che a dicembre 2021 risulta essere del 620% sul dato medio del 2020.

Le Associazioni manifestano tutta la loro preoccupazione aumentata dal mancato annuncio di ristori che rischiano di affossare il comparto. “I consumi energetici costituiscono ordinariamente una quota del 20-25% dei costi di gestione di un impianto, ma ora rischia di raddoppiare a causa degli aumenti. L’inevitabile conseguenza è quella di avere un marcato esito passivo dei bilanci delle singole gestioni, data l’incomprimibilità delle altre voci di costo”. Va ricordato che un Gestore percepisce, mediamente, un margine fisso di 3,5 centesimi per litro.

Insomma la prospettiva per il settore è pessima. Faib Fegica e Figisc ricordano che gli accordi in vigore stipulati con le controparti naturali non consentono il riassorbimento, nel prezzo al pubblico, di maggiori costi derivanti da circostanze impreviste. Dunque, in assenza di specifici interventi di riequilibrio dei costi, la conseguenza sarà il dissesto economico delle gestioni con ripercussioni sul ciclo distributivo e sull’apertura degli impianti di distribuzione. Si ribadisce quindi l’assoluta necessità di interventi di sostegno, come i cosiddetti ristori, che il governo deve erogare ai gestori degli impianti di distribuzione.

Le federazioni non reputano possibile che i gestori, già penalizzati dall’illecita concorrenza nel mercato, siano in grado di risollevarsi da soli. Si riservano inoltre di valutare ogni iniziativa utile per sostenere le istanze dei lavoratori e invitano le istituzioni ad avviare quanto prima un confronto sulle problematiche esposte. Intanto le notizie poco rassicuranti di carattere geopolitico fanno pensare che la situazione, nel breve futuro, difficilmente migliorerà e che i costi energetici si manterranno elevati.

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