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E’ stata un’annata speciale: oltre due milioni i prosciutti affettati e venduti in vaschetta. Alla fine numeri impressionanti: cento milioni di confezioni.

di Marcello Guerrieri
09/02/2022
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Il prodotto è di qualità ed ha trovato il suo spazio anche durante la crisi pandemica: il prosciutto di Parma preaffettato è andato a ruba e sulle tavole degli italiani, ma non solo, ve ne sono arrivate trenta milioni di confezioni. Numeri impressionanti per significare un prodotto di eccellenza che viene da un settore che non conosce rivali. lla Nonostante l’incertezza generale dovuta al perdurare della crisi pandemica, il 2021 è stato un anno record per le vendite di Prosciutto di Parma in vaschetta che sono cresciute di circa il 6% e per la prima volta sono stati superati i 2 milioni di prosciutti affettati per oltre 100 milioni di confezioni.
Dopo un periodo abbastanza stabile, a partire dal 2019 le vendite del Parma preaffettato hanno ricominciato a crescere fino a registrare una vera e propria impennata nel corso di quest’ultimo biennio, spinte anche dai grandi mutamenti portati dalla crisi pandemica, in particolar modo in Italia che ha visto nel 2021 un aumento di circa il 12% pari a 30 milioni di confezioni vendute.
Il preaffettato sta dimostrando anno dopo anno tutta la sua forza: le vendite nel 2021 sono state favorite dal confinamento imposto dalla pandemia, dai prezzi e dall’allungamento della shelf-life della vaschetta, ma si tratta di un trend destinato a durare e a consolidarsi sempre più. Per questo è importante continuare a investire per crescere soprattutto all’estero, ha dichiarato Alessandro Utini, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma.
Sui mercati internazionali lavoreremo come lo scorso anno per consolidare questi brillanti risultati definendo delle iniziative promozionali con alcune grandi catene della GDO europea; questo ci permetterà di fidelizzare i consumatori e di valorizzare il prodotto e la sua facilità di utilizzo.
Nel 2021 sono state esportate 72 milioni di vaschette in aumento del 3% rispetto all’anno precedente.
L’Europa è il mercato di gran lunga più importante per il Prosciutto di Parma preaffettato, per la vicinanza e per ragioni legate alla shelf-life del prodotto: qui – Italia inclusa – viene venduto l’86% di tutto l’affettato del Parma, pari a 1.760.000 prosciutti affettati; i mercati extraeuropei assorbono invece il 14% delle vendite, pari a 390.000 prosciutti affettati.
Sui mercati internazionali abbiamo assistito a un significativo cambio al vertice: gli USA, dopo un triennio di forte crescita, diventano il primo mercato estero anche nel segmento del Parma preaffettato con 275.000 prosciutti affettati (+10,4%), andando a scalzare il Regno Unito, che invece mostra un trend di medio periodo negativo, accentuato ora dalla Brexit.
Fra i Paesi con un trend particolarmente positivo, segnaliamo la Germania con 255.000 prosciutti affettati in crescita del 5%; la Polonia, il Giappone e l’Irlanda, quest’ultima sta probabilmente assorbendo una piccola parte delle perdite registrate nel Regno Unito.
Per quanto riguarda la stagionalità dei consumi del prodotto, nel 2021 tutti i trimestri hanno fatto registrare vendite record rispetto al passato: il 3° trimestre dell’anno in particolare – il periodo estivo – è quello con un picco di vendite eccezionale, sia in Italia sia all’estero che tuttavia ha una ripartizione più equilibrata nel corso dell’anno.

Tags: EmiliaParmapreaffettatoProsciutto
Marcello Guerrieri

Marcello Guerrieri

Esercita la professione di giornalista da oltre trent’anni: ha esordito con la cronaca locale per la redazione ternana de il Messaggero, per la quale ha anche curato, per un lungo periodo, pure gli aspetti sindacali ed economici delle aziende della provincia di Terni. Collabora tuttora col giornale romano. Ha seguito sin dall’inizio, l’evoluzione dei nuovi media, curando numerosi siti come quello di “Terninrete”

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