Il crollo di nascite e matrimoni sta modificando profondamente la società italiana con gravi ripercussioni sull’economia. Tra queste c’è anche la crisi del mercato delle mandorle, molto usate nella confetteria per le cerimonie religiose. Lo sa bene Corrado Bellia, direttore del Consorzio Mandorla di Avola, che ha ricordato come il settore abbia sofferto molto nel 2020 e 2021. La crisi è continuata persino durante le feste di Natale, con quotazioni tra le più basse degli ultimi anni.
Il circolo vizioso innescato è difficile da spezzare, ha detto Bellia ad Italiafruit.net: “abbiamo bisogno dei fondi stanziati nella Legge di Bilancio del 2020, ovvero 3 milioni per la frutta secca di cui 1,2 dedicati alla promozione della frutta a guscio italiana”. Di questi soldi al momento non c’è traccia. “Abbiamo scritto al Ministero delle Politiche Agricole per sollecitare gli interventi, dato che nella nuova Finanziaria sono stati previsti ancora altri fondi. Ma chissà quando potremo avervi accesso di questo passo, considerato che i tempi sembrano quelli di un viaggio sulla luna”.
Ma allora non c’è speranza? In realtà si registra un cauto ottimismo per il periodo pasquale del 2022, quando il covid dovrebbe avere allentato la morsa e potrebbe registrarsi una certa crescita. I coltivatori di mandorle pizzuta, fascionello e romana delle province di Siracusa e Ragusa ci credono, anche se le criticità non sembrano destinate a scomparire nel breve termine. A preoccupare sono i prezzi troppo bassi che, anche in caso di vendite importanti, non consentono di fare investimenti per migliorare la produzione.
I fondi servirebbero anche a contrastare il prodotto concorrente che arriva dagli Stati Uniti, le cosiddette mandorle californiane che a volte contengono aflatossine con microfunghi filamentosi. Bellia è intenzionato a spendere le risorse per promuovere il consumo di frutta secca italiana. Eppure quello delle mandorle è un mercato fiorente in crescita cui l’Italia contribuisce con il 2% della produzione. In un anno si vendono 8,5 milioni di chili di mandorle per un valore di 130 milioni di Euro, con le regioni del Mezzogiorno in pole position.