Dott.ssa Sara Martinelli: “autismo, l’importanza della relazione per trasformare le difficoltà in potenzialità”

Sara Martinelli

Parlano poco, fuggono dal contatto con gli altri e hanno una vita sociale estremamente limitata, con effetti devastanti sulle famiglie. Sono i bambini affetti da autismo, una condizione che, secondo le stime, risulta crescere in maniera esponenziale. A fronte del progressivo aumento dei casi, si abbassa però l’età della prima diagnosi. Ne parliamo con la Dott.ssa Sara Martinelli, Educatrice Professionale e Psicomotricista Funzionale, di Terni.

“L’autismo è caratterizzato da deficit nella comunicazione e interazione sociale, da comportamenti, interessi o attività ristretti e ripetitivi, tali da compromettere il funzionamento del soggetto in ambito sociale, scolastico, lavorativo o in altre aree importanti. A causa della gamma di sintomi, che varia per livello e da individuo ad individuo, l’autismo è ora più propriamente definito ‘disturbo dello spettro autistico o ASD, acronimo inglese di Autism Spectrum Disorder“, spiega la Dott.ssa Martinelli. “Il disturbo, infatti, copre un ampio spettro di sintomi, livelli di abilità e disabilità, che possono influire o meno, nell’autonomia quotidiana e di vita. Proprio per questi motivi, una diagnosi precoce risulta fondamentale per poter intervenire in maniera efficace sulle diverse componenti di compromissione, o meglio, ‘diversità di funzionamento’. Poiché, appunto, ogni soggetto presenta caratteristiche differenti, è bene diffidare di qualsiasi strategia educativa che venga proposta come una panacea per tutti i bambini autistici. Occorre quindi partire – sottolinea – da una diagnosi funzionale costruita osservando i comportamenti e il generale livello intellettivo del bambino, rapportarsi con la famiglia, capire qual è il suo ambiente ed evidenziare i punti di forza propri del soggetto sui quali strutturare l’intervento educativo”.

Laureata in Scienze della Formazione in Educatore Professionale presso la LUMSA di Roma, la Dott.ssa Sara Martinelli prosegue gli studi in Psicomotricità Funzionale presso l’ISFAR di Firenze. Attenzione e aggiornamento costanti sono attestati anche dal Brevetto in Terapia Multisistemica in Acqua, metodo Maglietta, formazione sui DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) e sulla Psicomotricità Funzionale in aiuto nei casi di ADHD (deficit di attenzione e di iperattività).

“La Psicomotricità Funzionale è un metodo educativo che si basa sulla relazione, sull’empatia, sulle emozioni, con un’attenta valutazione delle peculiarità di ognuno, in modo sempre diverso, ma sempre accogliente e orientato a quel soggetto”, sottolinea la Dott.ssa Martinelli. “Non mi rivolgo a numeri, definizioni o classificazioni, ma cerco di rispettare le caratteristiche di ognuno, accogliendole e trasformandole in potenzialità”.

Il dialogo e il linguaggio sono fondamentali per creare una relazione. Ma quali sono le modalità ed i mezzi per oltrepassare il muro del silenzio?

“Cerco prima di tutto di comprendere il loro peculiare ‘funzionamento’, di scoprire cosa li emoziona, cosa più li interessa, imparo a distinguere cosa non vogliono fare da ciò che non riescono a fare, senza mai giudicarli”, spiega la Dott.ssa Martinelli. “Essere nello spettro dell’autismo significa essere diversi, certo, ma non privi di emozioni. Esse sono solo distorte, vengono avvertite e processate in modo diverso (maggiore o minore) e diverse sono le reazioni ad esse. Questa diversità innanzitutto deve essere rispettata e accettata, poi, nel caso di compromissioni che ostacolino l’autonomia e l’apprendimento, occorre intervenire attraverso un approccio terapeutico personalizzato che miri allo sviluppo, o ad una migliore veicolazione delle emozioni, delle abilità socio-emotive e comunicative compromesse. L’obiettivo principale – conclude – per tutti i soggetti è di fornire loro strumenti adeguati per accedere al rapporto con gli altri, fornirgli strumenti per espandere le capacità comunicative tramite tutte le modalità e tutti i canali a disposizione, in sostegno alla relazione, alla comprensione, al pensiero, e alle azioni. Si educa con la relazione per aprirli alle relazioni”.

Attualmente la Dott.ssa Sara Martinelli, svolge attività libero professionale presso gli spazi dell’Associazione IRO IRO di Terni, della quale è vicepresidente e per la quale, oltre a gestire la parte amministrativa, redige, svolge e coordina progetti per bambini, adolescenti e famiglie, anche in collaborazione con enti e realtà del territorio.

Per maggiori informazioni visita il sito web www.martinellisara.it

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