I crediti per bonus e superbonus sono cedibili una volta sola. Lo ha deciso il Governo. “Ormai passiamo più tempo a intercettare e capire le nuove regole, a districarci nella burocrazia e a spiegare la nuova normativa ai clienti rispetto ad aprire cantieri, riqualificare immobili, far lavorare le imprese e a creare nuova economia. Siamo molto preoccupati per l’ennesimo cambio di rotta del Governo contro bonus casa e superbonus. Soprattutto non accettiamo che le aziende che lavorano seriamente e rispettano le regole debbano venir accomunate a chi opera fuorilegge”.
È critica Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Sardegna, sulla novità contro le frodi sull’utilizzo del bonus per l’edilizia, introdotta dal decreto ‘Sostegni ter’. Secondo questa nuova norma, il beneficiario della detrazione potrà cedere il credito ad altri (comprese banche e intermediari finanziari), ma questi a loro volta non potranno cederlo una seconda volta. I fornitori che praticano lo sconto in fattura potranno recuperando come credito di imposta e, anche loro, cederlo una volta sola. I contratti stipulati violando queste regole verranno annullati. Le imprese troveranno dunque molti problemi a cedere i crediti e i più penalizzati saranno i clienti che avranno difficoltà ad avviare i lavori. Colpito anche il mondo dell’impiantistica, che lavora quasi totalmente con detrazioni del 50 e del 65 per cento.
“Le continue modifiche al funzionamento del Superbonus e di tutti gli altri bonus casa – continua Lai – creano profonde incertezze tali da scoraggiare un mercato importante come quello dell’edilizia e dell’impiantistica sarda che stava crescendo in modo solido e sensibile. Le nostre imprese sono serie e operano in correttezza e non accettiamo che vengano penalizzate da pochi che si comportano fuori dalle leggi”.
“Siamo sempre stati i primi a chiedere controllo e rigore nel contrastare le frodi e premiare le imprese serie e virtuose – riprende il presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, Giacomo Meloni – ma non si possono colpire continuamente migliaia di cittadini e di imprese corrette impegnate in interventi di riqualificazione energetica, che ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato”.
“Il dubbio è che con questo nuovo Decreto si voglia limitare il contributo dello Stato alla riqualificazione energetica e, di conseguenza, l’efficacia del superbonus e degli ecobonus – sottolinea il presidente degli edili sardi di Confartigianato – infatti, i clienti con norme più restrittive sarebbero “meno invogliati” a effettuare gli interventi. Non dimentichiamo che già nella Manovra 2022 il Governo aveva tentato di introdurre forti limitazioni al superbonus e agli altri bonus, operazione fermata dall’azione del Parlamento che fece approvare la proroga di questi incentivi che permetteva alle imprese di pianificare lavoro, investimenti e assunzioni, e al cittadino di programmare la riqualificazione del proprio immobile”.
A febbraio, poi, il Governo introdurre un’ulteriore modifica: una norma andrebbe a recuperare l’allegato 1 del decreto requisiti minimi, rendendolo vincolante, prevedendo prezzi massimi unitari non solo per i beni, ma anche per gli interventi in eco e superbonus, in sostituzione dei prezziari.
Confartigianato Sardegna stigmatizza questi continui cambiamenti, anche in virtù di un’edilizia che batte tutti i record sull’isola, con 23 mila imprese e 49 mila addetti nel sistema casa, ma che viene frenata dalla burocrazia. E dire che il settore nei primi otto mesi del 2021 era cresciuto in modo travolgente. Parliamo del +35,9 per cento rispetto al periodo pre-covid contro il +30 per cento nazionale, con immissione sul mercato delle imprese edili di più di 50 milioni di euro di liquidità.
Per il Superbonus 110%, in Sardegna le asseverazioni a dicembre 2021 sono state complessivamente 3.138 per un totale di investimenti pari a 541 milioni di euro e investimenti lavori conclusi di 349 milioni di euro. I condomini registrano 242 asseverazioni per 209 milioni di detrazioni (investimento medio di 865 mila euro), per le unifamiliari le asseverazioni sono 2.068 per 240 milioni di investimenti (investimento medio 116 mila), mentre per le case indipendenti le asseverazioni sono 828 per 91 milioni di investimenti (investimento medio 110mila).
“Non è possibile che di fronte a questi numeri il Governo risponda ogni mese con qualche nuova norma che genera confusione e rischia di fermare i cantieri – concludono Lai e Meloni – non è questo il sistema per frenare abusi e irregolarità. Contro le frodi, abbiamo chiesto da tempo regole chiare per evitare speculazioni, come l’introduzione di prezzari di riferimento per tutti i bonus e un sistema di qualificazione delle imprese, visto il recente proliferare di operatori improvvisati. Ma finora, al di là di qualche buon proposito, non si è fatto nulla, mentre in questo modo si colpiscono le imprese serie”.
Grazie al superbonus 110 per cento e al bonus casa, la Sardegna è terza in Italia per il valore aggiunto creato, 19,3 per cento, +7,2 per cento rispetto alla media nazionale.