A causa di energia, gas naturale, acqua e rifiuti, con tariffe in aumento, nel 2021 le pmi hanno pagato il 13,3 per cento in più rispetto al 2020. E’ questo il bilancio stilato da Unioncamere-Bmti. I più penalizzati sono stati i negozi di beni non alimentari, con la spesa aumentata del 20,3 per cento. Meno alto il rialzo per i negozi ortofrutticoli (+8,7 per cento).
Come sappiamo, energia elettrica e gas naturale sono aumentati rispettivamente del 15,3 e del 22,2 per cento in dodici mesi. Più contenuti i rialzi per il servizio idrico (+3,5 per cento) e per il servizio di rifiuti nei capoluoghi di regione (+2,4 per cento).
Gli aumenti del 2021 vanno in parte a compensare le riduzioni del 2020. Guardando tra il 2016 e il 2021, la spesa per le utenze dei servizi pubblici locali di alcune e più diffuse attività commerciali ha registrato un incremento del 7,2 per cento. L’incremento, calcolato come media di alcuni profili tipo di impresa, ha caratterizzato in particolare le bollette del gas naturale (+11,5%). In aumento anche la spesa per l’energia elettrica (+5,3%) rispetto a cinque anni fa. Forti rincari anche sul servizio idrico (+11,8%). Stabile invece la spesa per il servizio di gestione dei rifiuti urbani (+0,2%).