Confesercenti Veneto, a Vicenza servono nuovi tram e soluzioni per la viabilità

La decisione della giunta comunale vicentina di allargare la ZTL e implementare nuovi tram a servizio della città e del centro storico ha incontrato il plauso di Confesercenti di Vicenza che, oltre a esprimere la propria soddisfazione, ha colto la palla al balzo per dare consigli alle istituzioni locali. La decisione di ampliare la zona a traffico limitato, se da un lato consentirà ai turisti di godersi appieno il centro storico, dall’altro avrà delle ripercussioni sui vicentini che vivono la città ogni giorno.

È Stefano Soprana, responsabile Mobilità, Sostenibilità e Commercio Confesercenti di Vicenza, ad entrare nel merito: “la ZTL prevista renderà obbligatorio per chi esce dal Park Verdi dirigersi verso la stazione, aumentando il traffico già insostenibile nella zona dello scalo ferroviario”. Qui la soluzione potrebbe essere un’entrata e uscita per il Park Verdi da piazzale Bologna. Inoltre, chi proviene dalla Riviera Berica e desideri recarsi in ZTL è obbligato, per posteggiare al Park Verdi, ad attraversare la Stazione aumentando l’intasamento”. Anche qui Soprana indica la via da percorrere: progettare un nuovo Park sotto l’area di sgambamento dei cani in Campo Marzio Eretenio.

C’è poi la spinosa questione sul nuovo tram che, per raggiungere un ampio bacino di utenza in modo da andare in attivo, ha bisogno di numerose fermate strategiche: stazione, ospedale, accesso ZTL a Ovest, a Sud, a Est e a Nord, nonché collegamenti con tutti i park esistenti. Inoltre andrebbero creati nuovi spazi per i tram oltre che percorsi ciclabili e una strategia di riqualificazione urbana, implementando moderni park per diminuire il numero di auto dalle strade.

Il responsabile Confesercenti per la Mobilità, Sostenibilità e Commercio auspica la progettazione di una rete di park e una rivoluzione della circolazione dei mezzi pubblici e privati. Del resto Vicenza, città sviluppata in pianura e con una struttura urbanistica piuttosto regolare, può permettersi interventi radicali sulla falsariga di quelli adottati in città nordeuropee come Friburgo e Copenaghen. L’auspicio è che si possano fare i nuovi interventi nel prossimo futuro adoperando i soldi del Recovery Fund.

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