Le temperature gradevoli riportano in auge il gelato, che a volte va sostituire proprio il pasto. Il dato arriva da Coldiretti Puglia: dopo la abbuffate di Natale e Capodanno, cresce la voglia di passeggiare all’aria aperta e di acquistare un cono o una coppetta invece di fermarsi a pranzo.
Il preferito è il gelato artigianale nei gusti storici, anche se sono sempre di più le gelaterie pugliesi che offrono la specialità della casa: c’è il gelato tradizionale, quello esterofilo, quello naturalista, quello dietetico o a chilometro zero, i gelati alla frutta o alla verdura locali, con formaggi Dop e vini.
In Puglia ci sono circa 3 mila gelaterie con 5.500 addetto. Il settore è in espansione “anche grazie ai gelati inventati dagli agricoltori che promuovono il gelato al latte d’asina, al latte di capra, all’olio extravergine di oliva”. Negli ultimi anni c’è stato il boom delle agrogelaterie che, come spiega Coldiretti Puglia, “garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra, fino alla bufala e all’olio evo. Nelle agrogelaterie è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, rigorosamente freschi con gusti a chilometro zero perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia e inquinano l’ambiente”.
Il gelato trendy è quello ai gusti di stagione e locali, ottenuti per l’appunto con prodotti tipici del luogo. Sono nati così i gelati al gusto di basilico e al prosecco. In Italia, il consumo di gelato ha superato i sei chili a testa all’anno, secondo le stime di Coldiretti. La produzione di gelato nel mondo ha oltre 500 milioni di storia, le prime notizie risalgono alla metà del XVI secolo nella corte medicea di Firenze, con l’introduzione in pianta stabile di sorbetti e cremolati. La prima gelateria, però, vide la luce a New York nel 1.770 grazie a un imprenditore italiano, il genovese Giovanni Bosio.