Coldiretti Calabria, l’aumento dei costi di produzione abbassa il Pil

L’aumento dei costi di produzione si fa sentire anche sull’agricoltura: Coldiretti Calabria ha lanciato un allarme sugli effetti nefasti che il rincaro di carburanti, fertilizzanti, macchine degli imballaggi e persino dei mangimi sta avendo su un settore strategico. In controtendenza rispetto al trend economico generale, l’agricoltura sta diventando sempre meno remunerativa per i produttori che ormai spesso lavorano in perdita.

Secondo Coldiretti “il balzo dei costi energetici spinge l’inflazione e si trasferisce con effetto domino sui costi di produzione e sui bilanci delle imprese. Con l’avvio delle operazioni colturali gli agricoltori sono costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio e gli altri carburanti necessari per i macchinari di estirpatura, semina e concimazione nonché per riscaldare serre e altri ambienti”. Sono aumentati anche i fertilizzanti e i pezzi di ricambio delle macchine stanno subendo ritardi estremi nelle consegne. Tempi duri, dunque, per chi vuole fare agricoltura.

Il rincaro dell’energia non risparmia nemmeno imballaggi, plastica, vetro per i vasetti e financo il legno per i pallet da trasporti con ricadute su prodotti quali latte, bottiglie per olio, succhi e passate, retine per gli agrumi e barattoli per i legumi. Le imprese di allevamento da latte sono penalizzate e ormai è diventato normale lavorare al di sotto dei costi di produzione. Come farvi fronte? Coldiretti ha la sua ricetta: “occorre responsabilizzare l’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire un’equa ripartizione del valore e salvare aziende agricole e stalle”. Di certo il perdurare di questa situazione non promette nulla di buono e le sigle sindacali stanno cercando di portare la questione sui tavoli delle istituzioni.

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