La Sardegna è una terra di spiagge incantevoli e antichi siti archeologici ma anche una regione proiettata verso il futuro con aziende all’avanguardia nella ricerca tecnologica e scientifica. Lo dimostrano i risultati di SR4CoV promossi da Sardegna Ricerche in collaborazione con la piattaforma Biomed e le università di Sassari e Cagliari: dieci progetti frutto di studi avviati nel 2020 volti a fermare il dilagare del Covid e presentati al Parco scientifico e tecnologico di Pula.
Tra i risultati più sorprendenti c’è NanoC4CoV, uno spray nasale che neutralizza il virus sviluppando un sistema antivirale innovativo costituito da nanoparticelle biocompatibili a base di carbonio: senza dubbio uno strumento prezioso per bloccare o almeno mitigare il diffondersi del Coronavirus che miete vittime e devasta l’economia. Altrettanto utile Raman4Cov, un dispositivo portatile capace di individuare il Covid-19 in pochi secondi e senza reagenti, così da scoprire soggetti positivi prima che si crei un focolaio: questo sistema è particolarmente utile in luoghi affollati come stadi e aeroporti.
Il progetto Coating4CoV riguarda invece un nuovo materiale capace di neutralizzare il virus prima che entri in contatto con l’organismo; un rivestimento ideale per i dispositivi medici, come guanti e mascherine, ma utile anche nei luoghi pubblici con le superfici come maniglie e corrimano. Ci sono poi i risultati sugli agenti terapeutici per il trattamento dell’infezione: la ricerca DRUG4CoV è riuscita a isolare un gruppo di molecole che aprono la strada verso farmaci capaci di curare chi contrae la malattia. Si stanno studiando un sensore elettrico per lo screening, dei test di sequenziamento e nuovi algoritmi diagnostici.
Maria Assunta Serra, direttrice generale di Sardegna Ricerche, ha ricordato come siano tutti progetti attivati in pieno lockdown frutto di ricerche collaborative. I relatori dei progetti sono stati Enzo Tramontano, Elias Maccioni, Plinio Innocenzi, Pier Carlo Ricci, Daniela Pagnozzi, Roberto Cusano, Francesca Esposito e Stefano Lai. In regione c’è grande speranza per lo sviluppo di tecnologie che possano fermare la pandemia che finora ha causato quasi 150mila morti solo in Italia con gravissimi danni all’economia e alla vita quotidiana della popolazione.