Sicilia, il governo Musumeci stanzia 100 milioni per il credito d’imposta alle aziende nei comuni montani

La Sicilia continua a fare i conti con una situazione difficile nelle aree interne, affette da tempo da un calo demografico e dal declino economico. Il governo Musumeci ha deciso di stanziare altri 100 milioni di Euro per aiutare i 159 comuni montani della regione, dando via libera al credito d’imposta per le imprese che vi operano. La copertura è stata data in parte da fondi della programmazione extraregionale ma allo stesso tempo nessuna risorsa finanziaria sarà sottratta ai territori della “Strategia nazionale aree interne”, le cosiddette Aree Snai. L’assessore regionale dell’Economia Gaetano Armao ha indetto per martedì 14 dicembre una delegazione del Comitato regionale delle Zfm e auspica che “la finanziaria venga approvata con il completamento dell’iter istitutivo delle Zone franche montane”.

La giunta è stata unanimemente d’accordo sulla necessità di provvedere ai bisogni di queste aree, ormai da tempo in calo di popolazione e danneggiate dalla carenza di infrastrutture. Le province di Enna e Caltanissetta, parte del messinese e del palermitano sono le zone più problematiche e le istituzioni vogliono far sì che chi vi abita possa avere un futuro. Qui ci sono numerose Comunità montane dalle grandi potenzialità e numerose criticità. L’erogazione di fondi è avvenuta nel rispetto della legge-voto approvata dall’Assemblea regionale il 17 dicembre 2019, ancora all’esame del Senato, secondo cui l’onere della copertura finanziaria per la defiscalizzazione nei Comuni montani deve essere a carico del “Fondo per gli interventi strutturali di politica economica dello Stato”.

Ma quanto è grave la situazione delle aree montane? Da un punto di vista demografico questi territori sono stati i primi in cui la popolazione ha iniziato a calare, dapprima per il saldo demografico e successivamente anche per quello naturale. Negli ultimi trenta anni decine di comuni hanno visto dimezzare i propri abitanti e in futuro la situazione peggiorerà. Gli effetti sull’economia locale sono devastanti, con la progressiva riduzione di presidi istituzionali e la scomparsa di figure altamente qualificate nell’artigianato e nella scienza. Il mercato immobiliare sta subendo una crisi durissima con molti comuni costretti a vendere le case al prezzo simbolico di un Euro. Se questa tendenza non si inverte, nel medio periodo si rischia la desertificazione di vaste zone della Sicilia.

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