Ne aveva una gran bisogno: strutturare in maniera più organica gli spazi didattici della Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici dell’Unipg di Gubbio era una parte fondamentale per il suo sviluppo. Domani 4 dicembre 2021 nel Complesso di San Benedetto ci sarà il taglio del nastro.
Hanno assicurato la presenza la presidente Tesei, il sindaco di Gubbio Stirati ed il Magnifico Rettore Maurizio Oliviero, oltre ad altre personalità del mondo della finanza e dell’università.
Seguirà la prolusione di Edith Gabrielli, Direttrice Generale del Vittoriano e Palazzo Venezia sul tema “I musei italiani nella prospettiva del PNRR”.
Al termine è prevista la visita della nuova sede e la presentazione delle sculture della Biennale di Gubbio, a cura di Alessandra Migliorati, Vicedirettore della Scuola di specializzazione in Beni Storico-Artistici.
“Inaugurare la nuova sede – spiega il Direttore Cristina Galassi, direttrice della scuola – ha un enorme significato anche simbolico: si tratta di tornare alle attività in presenza, compresi i seminari a latere della didattica curricolare, in un contesto magnifico e bellissimo, dal punto di vista del valore anche architettonico e artistico della struttura che ci ospita, nella quale i nostri allievi si trovano a formarsi e a studiare con i migliori specialisti in Italia del settore in mezzo alle opere d’arte che studiano. L’esito raggiunto, che è il frutto della straordinaria sinergia delle istituzioni, in primis dell’impegno del Comune di Gubbio, della Fondazione Cassa di Risparmio, delle Università consorziate, ci permetterà, nei prossimi anni, di lavorare in una struttura monumentale, adatta non solo per un corso di alta formazione ma anche per progettare iniziative culturali ed espositive di grande livello nelle quali coinvolgere un corpo docente tanto qualificato insieme alle giovani leve del mondo dell’arte e della conservazione del patrimonio culturale”.
La Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici, è una Scuola di Alta formazione – formazione di terzo livello dopo la laurea triennale e magistrale – consorziata con altri 11 atenei italiani: Pescara-Chieti, Teramo, L’Aquila, Urbino, Molise, Milano Iulm, Parma, Salerno, Basilicata, Tuscia, Calabria. Essa ha sede a Gubbio fin dalla sua fondazione sei anni fa, prima ospitata nel complesso di Santo Spirito e ora nel complesso di San Benedetto, messo generosamente a disposizione dal Comune di Gubbio e appena restaurato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, la quale ha sostenuto anche il restauro degli arredi offerti in comodato all’Università degli Studi di Perugia dal Comune di Gubbio, insieme alla Sculture della Biennale di Gubbio.
Gli atenei in consorzio consentono un ampio corpo docente di circa 80 professori, capaci di rendere la didattica particolarmente variegata ed interessante, tanto che negli ultimi due anni accademici si è triplicato il numero degli iscritti.
Tra gli obiettivi qualificanti della Scuola, c’è quello di formare specialisti con uno specifico profilo professionale nel settore della tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, del Cultural Heritage.
La formazione prevede infatti, nei due anni di percorso formativo in cui è articolata la Scuola, oltre all’approfondimento delle discipline caratterizzanti il percorso specifico – quindi lo studio dell’arte dal tardo antico al contemporaneo – l’acquisizione di conoscenze relative alla tutela, valorizzazione e didattica del museo, delle evidenze urbanistiche e territoriali, nonché relative alla conservazione e restauro e alla conservazione dei beni culturali. E’oggetto di studio anche l’approccio economico nel campo della gestione manageriale delle strutture museali, di eventi culturali e organizzativi, nell’ambito della valutazione dei beni culturali e degli investimenti su di essi, così come vengono insegnate le conoscenze di base relative agli ordinamenti concernenti i beni culturali e la loro tutela giuridica.
Di grande rilievo, infine, l’attività di formazione e di tirocini, escursioni didattiche, stages mediante stipula di convenzioni con il Ministero per i Beni e attività culturali e con istituzioni pubbliche e private particolarmente qualificate.
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