Agricoltura bistrattata, nonostante arrivino giornalmente annunci sul fiume di soldi pronto a invadere l’Italia grazie al Pnrr. Eppure, secondo il Centro Divulga, nel 2020 – nonostante la pandemia – sono nate 20 mila nuove aziende agricole, delle quali ben 6 mila guidate da under 35. Il totale di aziende dedite all’agricoltura guidate da giovani è oggi pari a 55 mila in Italia. Non solo: proprio queste imprese sono quelle che ottengono il podio per la produzione media standard a ettaro, pari a 4.964 euro, contro i 3.546 euro generati dagli agricoltori over 55.
Come dire che in Italia i giovani sono tornati stabilmente all’agricoltura, con capacità imprenditoriali notevoli, superiori ai colleghi europei, che generano valori di produzione standard molto più bassi: 2.129 euro a ettaro i francesi, 2.008 gli spagnoli per citare due esempi vicini.
Ma perché i giovani agricoltori hanno la meglio su quelli più anziani? Perché hanno spiccate capacità manageriali, sfruttano la tecnologia e il digitale e hanno un’apertura mentale superiore a quella di genitori e nonni. E poi non hanno paura del mercato, che affrontano con creatività . Infine, non si lamentano come fanno per la maggior parte gli over 55. Eppure, il Governo li ignora. Su 41 mila domande di sostegno finanziario presentate dai giovani tra il 2014 e il 2020, ne sono state liquidate solo 13.200 sulle oltre 20 mila accolte.
Le domande che ci si fa alla fine sono due: cosa prevede il Pnrr italiano per i giovani agricoltori? E la nuova Pac 2023? Solo il Governo può battere un colpo.