A partire dal 1970, anno di istituzione del divorzio in Italia, le separazioni sono aumentate costantemente. Nel 2019, rileva l’Istat, sono state 97.474, il 15,8% in più rispetto a dieci anni prima. Con il passare degli anni, però, la società è profondamente mutata: oggi nella maggior parte delle famiglie entrambi i genitori lavorano e i padri sono più presenti sia nello svolgimento delle attività domestiche sia nella gestione della quotidianità dei figli. “Di questi cambiamenti si tiene conto anche al momento della separazione, poiché i magistrati sono disposti a concedere misure che consentano agli uomini di mantenere il rapporto stretto creato con i propri bambini – spiega Maria Elena Marchetto, avvocato specializzato nella difesa degli uomini nell’ambito del diritto di Famiglia – Oggi i padri possono ottenere di accompagnare a scuola tutti i giorni i propri bambini, di averli con sé anche per 14 notti e per fine settimana lunghi, dal venerdì al lunedì mattina, oltre che per più settimane di vacanza”. Essenziale, però, è formulare le giuste richieste e per farlo è importante rivolgersi a un professionista con anni di esperienza nello specifico settore, che sappia accompagnare l’assistito in ogni fase del percorso.
Se la giurisprudenza mostra di adeguarsi all’evoluzione della società con provvedimenti di assoluta equiparazione tra i due genitori – come quello per il quale la casa di famiglia rimane a disposizione dei figli e il padre e la madre vi risiedono a settimane alterne – spesso sono gli stessi uomini a non essere pienamente consapevoli delle proprie possibilità. Molti padri, infatti, temono di non poter far valere i propri diritti in sede di separazione, di uscirne ‘sconfitti’ sia in termini economici sia, soprattutto, rispetto al rapporto che potranno mantenere con i propri figli. Per questo è importante affidarsi a professionisti esperti.
“Nel nostro studio, per esempio, utilizziamo il protocollo A.s.a.p., con il quale accompagniamo l’uomo in ogni fase della sua vicenda, tenendolo costantemente aggiornato su ogni sviluppo, in modo che possa affrontare il percorso con la massima tranquillità possibile. È importante stabilire subito cosa ci si aspetta dalla separazione e cosa si vuole ottenere, per poter agire in maniera puntuale” aggiunge Marchetto, che non ha dubbi sui benefici che un accordo consensuale che prevede la presenza attiva del padre può portare a tutta la famiglia: “La collaborazione tra gli ex coniugi nell’accudimento dei figli aiuta i bambini a crescere in un ambiente più sereno e facilita l’organizzazione quotidiana per entrambi i genitori”. Senza dimenticare, ovviamente, l’aspetto economico rispetto al quale i benefici ottenibili trasformano in un investimento la spesa in più necessaria per rivolgersi a un avvocato esperto. “Avere un affido condiviso che preveda una forte partecipazione del padre all’educazione dei bambini, infatti – aggiunge l’avvocato – consente al genitore di ottenere di corrispondere un assegno per alimenti decisamente inferiore”.
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