Pnrr e Snai: le possibilità per l’Unione dei Comuni Tos

Si è svolto a Castel Ritaldi il primo dei cinque incontri formativi rivolti ad amministratori pubblici dell’Unione dei Comuni delle Terre dell’olio e del Sagrantino (Tos), in attuazione del Piano prevenzione, corruzione e trasparenza.

“Pnrr ed Enti locali. Il ruolo strategico delle forme associative con particolare riferimento alle Unioni dei Comuni – Le Aree Interne” il titolo dell’incontro durante il quale hanno relazionato Francesco R. Frieri, direttore generale alle Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni della Regione Emilia-Romagna, e Carlo Cipiciani, direttore alle Risorse, Programmazione, Cultura e Turismo della Regione Umbria. L’obiettivo, illustrare le potenzialità e le occasioni che una realtà amministrativa come un’Unione dei Comuni può sfruttare attraverso il Pnrr, ma anche le nuove opportunità nel caso in cui si concretizzasse il percorso che porterebbe alla costituzione di un’Area Snai (Strategia nazionale aree interne).

“Il Pnrr – ha commentato Elisa Sabbatini, vicepresidente dell’Unione dei Comuni Tos – è un’occasione per la nostra Unione dei Comuni che ha un grande bisogno di sviluppo, le risorse disponibili possono innescare veri investimenti che cambierebbero in maniera significativa la nostra realtà fatta di territori che hanno affinità geomorfologiche, culturali, storiche. Inoltre, diventare area Snai significherebbe per noi veramente una grande opportunità”.

L’Unione dei Comuni Tos, istituita nel settembre 2001, è formata da otto Comuni di piccole dimensioni della Valle umbra Sud, il cui presidente è Bernardino Sperandio, sindaco di Trevi.

“Questi territori – ha proseguiti Sabbatini – hanno veramente, rispetto a tante altre zone dell’Umbria, un grande bisogno di avere queste opportunità di crescita. Il ministro Carfagna ha pubblicato una nota in cui si comunica che è stata inviata una lettera alle Regioni per definire il processo di individuazione delle Aree Snai in cui noi speriamo e crediamo. Si sta realizzando una mappatura delle stesse in base a indicatori sociali, demografici ed economici rilevanti, ma la cosa di cui più si tiene conto è il requisito di vocazione associativa che ci appartiene. Rispetto al passato, attuali amministratori hanno deciso di unire le forze iniziando ad associare i servizi che andranno a creare economie di scala e permetteranno di fare progetti condivisi. Gli ambiti sono tanti, partendo da infrastrutture, scuole, rivalorizzazione del territorio, rigenerazione urbana, turismo, importantissimo per questi territori che hanno grande storia e cultura”.

Francesco Frieri ha sottolineato le opportunità che si aprono per realtà come questa con il Pnrr “di lavorare insieme e di giocare una partita a livello internazionale sulla bellezza di questo posto, sulla capacità di poter ospitare in una dimensione di lavoro ubiquo quale quella dello smart working e della trasformazione digitale, di cui lo smart working è solo uno degli aspetti e nemmeno quello centrale, che però riguarda tutta Europa, e riguarda quindi anche tutta Italia. L’Umbria potrebbe diventare un posto meraviglioso dove conciliare lavoro, qualità della vita, consumo di prodotti di eccellenza, in generale un posto che non è soltanto luogo di vacanza per l’estate ma tutto l’anno offre nuove grandi opportunità per investimenti. Avere tante piccole realtà è un punto di forza, non è un punto di debolezza, l’importante è che non ci siano tante piccole organizzazioni che non sanno spendere i soldi. Soprattutto se si è piccoli, lavorare insieme agli altri, condividere il lavoro, condividere le infrastrutture, la conoscenza e le responsabilità è una chiave di volta anche per gli apparati organizzativi, anche per le imprese, di crescere, di giocare questa partita a livello internazionale”.

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