Il mondo della produzione dei tappi in sughero è in continua evoluzione, con le nuove tecnologie sempre più attive nel supportare gli esperti dell’olfatto. “In questo campo, l’uomo sta ancora al centro del lavoro, insostituibile nel rilevare il TCA”, spiega Martino Mariotti, amministratore a Calangianus del Sugherificio Martinese & Figli. Il TCA è la sostanza responsabile del gusto di tappo ai vini, una problematica che si riscontra quando vengono utilizzati prodotti che impattano negativamente sulla qualità del vino imbottigliato. L’azienda di Mariotti da tempo impiega nel processo di produzione numerosi nasi, ovvero professionisti dell’olfatto che, annusando uno per uno i tappi realizzati dai macchinari, possono scartare quelli con presenza di TCA.
Per agevolare il loro lavoro, Sugherificio Martinese & Figli ha implementato la strumentazione a disposizione dell’attività, con un sistema capace di automatizzare il processo di laboratorio. Ma cosa avviene in pratica? “Grazie alla ricerca e allo sviluppo interni all’azienda, abbiamo ideato un sistema che si basa sull’inserimento di ciascun tappo dentro un vasetto contenente un liquido specifico — spiega Mariotti — che, tappandolo, favorisce l’estrazione del TCA”.
In questo modo, come approfondito dal responsabile del Sugherificio Martinese, viene individuato il tappo con la sostanza e, in parallelo, avviene l’aumento di produzione dei tappi senza TCA. “Il sistema modulare della macchina — aggiunge Martino Mariotti — consente, così, di aumentare la capacità produttiva in base alle necessità”. Un sistema innovativo, dove l’uomo sta al centro e i sistemi tecnologici supportano nella produzione sempre più attenta dei tappi in sughero, fondamentali per la salvaguardia del vino pregiato e di qualità.
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