È stato approvato dal Consiglio dei Ministri il Ddl bilancio per il 2022 con una norma destinata a produrre effetti importanti sul mercato del lavoro: viene estesa ai lavoratori della pesca la CISOA per la perdita delle giornate di lavoro imputabili a varie cause escluse quelle relative all’arresto. Grande soddisfazione è stata espressa dai sindacati Fai, Flai e Uila Pesca che ricordano come questa conquista sia il risultato di una lunga battaglia.
La Cassa integrazione salariale per gli operai agricoli (CISOA) tutela i lavoratori agricoli che sono stati sospesi dal lavoro in via temporanea, riconoscendogli un’indennità sostitutiva. Questa misura riguarda soltanto operai, impiegati e quadri dipendenti con un contratto a tempo indeterminato per non più di 90 giorni all’anno. Le cause di concessione più comuni riguardano calamità naturali, epidemie, attacchi di parassiti, siccità e mancanza involontaria di materie prime.
Per Fai, Flai e Uila Pesca “è apprezzabile che il Ministero abbia mantenuto l’impegno preso, ma non è sufficiente. Bisogna estendere la tutela a tutti i lavoratori per garantire la sostenibilità alle imprese messe in difficoltà da politiche comunitarie discutibili”. Le maestranze ritengono necessario uno sforzo ulteriore perché vengano riconosciute le specificità del settore della pesca e si dispongano altri ammortizzatori sociali, includendo tra le cause di concessione CISOA anche l’arresto temporaneo.
In Italia il settore impiega circa 80.000 persone tra lavoratori part-time e full-time, mentre l’industria di trasformazione vanta circa 3.700 aziende. La pesca si svolge principalmente nella fascia costiera tramite natanti di dimensioni medie. La bilancia commerciale nel 2017 ha registrato un saldo import-export di circa 5 miliardi di Euro.