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Piemonte: calano le api, difficoltà per il miele Tre colture su quattro dipendono da resa e qualità dell'impollinazione delle api, tra cui mele, pere, fragole, ciliegie, cocomeri e meloni

di Alessandro Pignatelli
12/10/2021
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Tre colture alimentari su quattro dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra cui le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare lo studio dell’Ispra sul rischio di estinzione del 9% circa delle specie di api e farfalle che attraverso l’impollinazione generano un valore economico stimato in circa 153 miliardi di euro l’anno su scala mondiale, 22 miliardi su scala europea e 3 miliardi su scala nazionale. In Italia l’andamento climatico anomalo con l’inverno bollente, il gelo in primavera ed una estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali ha distrutto le fioriture e creato gravi problemi agli alveari con le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare.

In Piemonte le anomalie del meteo e, soprattutto, le gelate di inizio aprile hanno colpito le piante in piena fioritura con pesanti conseguenze sul raccolto di miele mentre la pioggia ed il forte vento hanno ulteriormente ostacolato l’attività di bottinatura delle api. In particolare, a farne le spese è il miele d’Acacia, ma in primavera sono gelate anche le piante di ciliegio in piena fioritura, il tarassaco, il tiglio ed il castagno in fase di germogliamento.

“Il risultato è un raccolto di miele ben al di sotto degli standard quantitativi passati, anzi tra i più bassi degli ultimi decenni, ma di elevata qualità – spiegano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Le difficoltà delle api sono un pericolo grave per la biodiversità considerato che questi insetti contribuiscono all’impollinazione. Con una produzione in calo, il rischio è ora che venga incrementato ulteriormente l’arrivo massiccio di miele dall’estero che, spesso, di miele ha ben poco. A far, infatti, concorrenza al miele Made in Piemonte non è solo la Cina, ma anche l’Est Europa da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi. Per questo ai consumatori ricordiamo di leggere con attenzione l’etichetta, poiché l’indicazione d’origine è obbligatoria per il miele, e di privilegiare gli acquisti presso i punti di vendita diretta in azienda o nei mercati Campagna Amica”.

Tags: ApiCDENEWSColdiretti PiemonteMielePiemonte
Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli

Giornalista professionista e scrittore, amante della carta stampata come del mondo digitale. Ho lavorato per agenzie stampa e siti internet, imparando nel mio percorso professionale a essere tempestivo, preciso, ma anche ad approfondire con vere e proprie inchieste. Con i new media e i social, ho inserito nel mio curriculum anche concetti come SEO, keyword, motori di ricerca, posizionamento.

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