È stato completato il primo chilometro della Ferrovia centrale umbra tra Ponte San Giovanni e Sant’Anna, linea che ha la funzione di metropolitana di superficie per la città di Perugia.
“I lavori stanno andando avanti e abbiamo risolto tutti i problemi procedurali che hanno bloccato il cantiere dopo la chiusura dell’intera dorsale nel 2017 per mancanza di manutenzione e obsolescenza della struttura”. Lo fa sapere l’assessore regionale alle Infrastrutture Enrico Melasecche, che dice ancora: “Abbiamo anche ricostituito dopo molti anni l’ apposita commissione per rendicontare ai ministeri (Mims e Mef) i lavori fatti negli ultimi dieci anni garantendoci in questo modo di recuperare i finanziamenti indispensabili per procedere con gli stati di avanzamento”.
L’inaugurazione della tratta è prevista per la primavera del prossimo anno Melasecche puntualizza: “Riapriremo avvalendoci ancora necessariamente degli attuali treni a gasolio. Passeremo a quelli elettrici in contemporanea al resto della linea fino a Città di Castello. Stiamo affrontando il progetto con la Rete Ferroviaria Italiana (Rfi)”.
Il tratto Perugia-Sant’Anna è caratterizzato da un forte dislivello: dalla pianura, all’altezza del Tevere, si arriva all’acropoli: “Questa salita/discesa presuppone, a maggior ragione, treni e tecnologie adeguate”.
L’ intero piano Fcu l’ assessore lo riassume in sette punti che stanno procedendo in contemporanea. Al primo posto c’ è la conclusione, come già detto, del tratto Perugia-Sant’ Anna, nella prossima primavera. Al secondo punto, Melasecche inserisce la messa in sicurezza e la velocizzazione del tratto Ponte San Giovanni-Città di Castello inserendo Ermts, un sistema di gestione del traffico delle ferrovie. Al terzo, la revisione progettuale delle opere (ponti, viadotti, massicciati, aree franose e così via) nei due tratti in fase di riapertura Sansepolcro-Città di Castello e Ponte S. Giovanni-Terni. Altro importante step, il quarto, riguarda l’ apertura delle procedure per l’ ottenimento dei fondi in arrivo dal Pnrr destinati a questa infrastruttura per un ammontare di 163 milioni che si vanno ad aggiungere alle altre due tranche di 25 milioni ciascuna per un budget totale di 220 milioni circa.
Altro punto, il quinto, è diretto all’eliminazione dei quattro passaggi a livello nel Comune di Perugia proprio per garantire una maggiore velocizzazione della tratta in funzione. “E’ un anno e mezzo che ne discutiamo con il Comune di Perugia”, ricorda Melasecche “spero di poter dare risposte positive a tutti i comuni dell’Alto Tevere che premono per ridurre i tempi di percorrenza”. Sesto punto è costituito dal progetto di marketing che, con la riapertura, conferisca alla vecchia Fcu una nuova forte caratterizzazione di attrattività turistica “con un marchio – prosegue Melasecche – che ne incrementi l’ utilizzo come alcune ferrovie dell’arco alpino che hanno acquisito fama internazionale”. A quest’ultimo punto è legato il bando del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile: 14 milioni per la riqualificazione delle 15 stazioni nel tratto Perugia-Città di Castello. “Ognuna dovrà diventare una sorta di antenna per il turismo con parte abitativa, servizio informazioni e bike-sharing”. Ultimo punto è costituito dalla “apertura della collaborazione con la Regione Toscana – chiarisce – per realizzare in futuro il cosiddetto ‘sfondamento a Nord’ collegando San Sepolcro con Arezzo trasformando anche la tratta Nord in infrastruttura di interesse nazionale e non più solo locale”.
Ancora l’assessore: “La nuova giunta con grande lungimiranza ha intrapreso dal giorno stesso dell’insediamento un’azione concreta per portare a soluzione i più importanti problemi infrastrutturali dell’Umbria un anno prima che scoppiasse la pandemia per cui ci siamo trovati in pole position quando occorreva produrre idee e progetti da attivare – conclude l’ assessore -. Il momento che attraversiamo è irripetibile. Occorre visione, coraggio, professionalità ma anche coesione per conseguire risultati storici. Le aree che rimarranno indietro saranno perdute e ben difficilmente potranno recuperare terreno in futuro per cui occorre che, al di là di vecchie logiche intrise di un certo provincialismo, si riescano a superare alcuni piccoli localismi per consentire all’Umbria di spiccare il volo. Ci sono tutte le condizioni. Gli umbri ci hanno chiesto di cambiare e superare di slancio le incertezze pregresse. La giunta Tesei interpreta con la presidente e gli altri colleghi questo forte spirito di ripresa”.