Tipicità in Blu: si è svolto il B2B alimentare di Cna Ancona e Food Find

Giovedì 30 settembre, alla Mole Vanvitelliana, per le iniziative di Tipicità in Blu, si è tenuto il B2B alimentare di Cna Ancona e Food Find, destinato ai mercati danese, finlandese e polacco. Hanno partecipato 14 imprese, di cui quattro di fuori regione, con il contributo del Confidi Uni.Co. e della Camera di Commercio unica delle Marche.

Sono intervenuti Barbara Fabretti (Assistente Esecutivo di Direzione – Camera di Commercio Italiana in Danimarca), Luca Di Marcangelo (Titolare di Italian Trade Connections di Helsinki) e Elisabetta Caprino (Segretario Generale Camera di Commercio e Industria Italiana in Polonia). A questi interventi ha fatto da apripista la relazione di Andrea Cantori, segretario Cna agroalimentare territoriale di Ancona, che ha reso noti i dati dell’export.

L’export della Regione Marche è cresciuto nel 1° semestre 2018 ad oggi di 29.573.275 euro, un aumento del 22,54% rispetto allo stesso periodo del 2021. Nella provincia di Ancona l’aumento rispetto al 1° semestre 2018 si è fermato a 7.616.907 con un crescendo percentuale pari al 16,33% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il dato provinciale quindi registra un minore aumento rispetto a quello regionale, ma dobbiamo tenere conto di due fattori. In primo luogo la provincia di Ancona rappresenta il 33,75% di tutte le esportazioni effettuate in Regione, un dato che rimarca il peso e l’importanza del settore agroalimentare della nostra provincia. Il secondo elemento è quello di una bilancia commerciale provinciale del 2021 positiva (poco meno di 50.000.000 di import contro 54.261.531 milioni di euro di export) rispetto ad una bilancia commerciale regionale ancora negativa (194.969.178 di euro di import contro 160.774.829 di export).

Analizzando i dati Paese per Paese, nella top ten di quelli verso i quali la provincia di Ancona esporta di più, troviamo sette nazioni europee e sei appartenenti all’Unione Europea: dopo la Germania, a seguire ci sono Stati Uniti, Corea del Sud, Svezia, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Belgio e Grecia. Il principale esportatore verso la provincia anconitana è la Danimarca, 21esima come destinataria dell’export (664.798 euro). La Polonia è 27esima (esportazioni calate da 335.484 euro del 2018 a 152.796 del 2020, a 287.402 nel 2021). La Finlandia è al 46ersimo posto (134.105 euro, poi 138.752, quindi 132.266).

“I mercati principali per la nostra provincia sono Germania, Stati Uniti, Sud Corea, Francia, etc. Paesi in cui ormai molte sono le produzioni regionali presenti e numerose sono le imprese che tentano di entrarvi con centinaia di prodotti – ha commentato il segretario CNA Agroalimentare Andrea Cantori – In questi mercati, che oserei definire “maturi”, entrare costringe le nostre aziende ad avere un prodotto riconoscibile, dove la concorrenza dei prodotti italiani già presenti è forte ed accentuato. Diverso invece il discorso a “fondo classifica”: esistono paesi che non hanno popolazioni numerose come i paesi citati, ma che possiedono già oggi un buon reddito (Danimarca e Finlandia) oppure tassi di crescita importanti (Polonia) e che quindi si stanno avvicinando in maniera rapida a tenori di vita elevati – conclude Cantori – Infine una riflessione sulla tempistica: dalla nostra esperienza sul campo, assistiamo ad aziende che vogliono andare all’estero quando si è in difficoltà, quando si cercano nuovi segmenti di mercato per ricercare una redditività persa. Non si può tentare di avviare una politica di export se già siamo in difficoltà, il rischio è quello non di trovare opportunità ma di incontrare ulteriori difficoltà. I mercati esteri vanno affrontati proprio in fasi come queste dove abbiamo un mercato in fase espansiva, spinto dagli investimenti e dalle politiche finanziarie ed economiche delle banche centrali e dei governi che si sono attivati per creare una crescita importante e duratura, tesa a farci uscire definitivamente dalla crisi che il Covid ha scatenato in tutto il mondo”.

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